Antonio FOCCILLO: comunicato Stampa del 17/10/2019
Foccillo: detassare gli incrementi che verranno previsti
Foccillo: detassare gli incrementi che verranno previsti
17/10/2019  | Pubblico_Impiego.  

 

 

Fonti giornalistiche annunciano un incremento in busta paga per i lavoratori pubblici di 90€ lordi.

 

Teniamo a precisare che, però, si tratta semplicemente di una stima ipotetica «a regime» e quindi solo nel 2021 e che, ad oggi, stante le risorse a nostra conoscenza, non è stata ancora coperta. Sottolineiamo, inoltre, che a carico delle stesse risorse richiamate sui media vi sono sempre da finanziare l’elemento perequativo, l’indennità di vacanza contrattuale e l’incremento delle risorse destinate agli istituti normativi ed ai trattamenti economici accessori del personale delle forze dell’ordine.

 

Vorremmo esser edotti con maggior chiarezza sulle cifre stanziate in questi primi testi della legge di bilancio per esprimerci più compiutamente, ma in ogni caso, come UIL, ribadiamo come il peso economico del contratto, oltre a richiedere risorse specificatamente destinate agli incrementi del trattamento economico tabellare, debba esser sempre frutto della trattativa delle parti negoziali e non possa esser mero risultato di stime ministeriali.

 

Pertanto, non possiamo esimerci dal ricordare la nostra rivendicazione, condivisa da tutte le categorie del pubblico impiego della UIL, di un rinnovo contrattuale che si ponga in linea con gli adeguamenti previsti negli altri settori produttivi.

 

Non è possibile fare diversamente dopo un ultimo rinnovo arrivato quasi dieci anni dopo il precedente. Il pubblico impiego, per il benessere anche dell’economia del Paese, deve recuperare il potere d’acquisto smarrito negli anni e, proprio per questo, abbiamo proposto di detassare gli incrementi che verranno previsti.

 

Bisogna, quindi, come già abbiamo puntualizzato in altre occasioni e anche alla stessa Ministra, tornare a sederci al tavolo della trattativa in Aran per avviare i lavori della nuova tornata contrattuale ed è urgente farlo perché il contratto dei lavoratori pubblici è già scaduto da un anno.

 

 

Roma, 17.10.2019