SANITA’  - Santo BIONDO
Biondo: “Per Piano salute mentale servono risorse e assunzioni stabili”
“Gravi divari tra territori per strutture e operatori attivi”
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12/11/2025  | Sindacato.  

“Il nuovo Piano nazionale per la salute mentale deve essere sostenuto con risorse certe, assunzioni stabili e un impegno politico chiaro. Solo così l’Italia potrà dirsi un Paese che non reprime il disagio, ma lo cura”.

È quanto ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo.

“Osservando i dati sul personale del Dipartimento di salute mentale, in Italia, si contano solo 57 operatori ogni 100.000 abitanti adulti, contro i 67 previsti dalla norma. Il deficit supera le 4.600 figure professionali. Per questo - ha spiegato Biondo - abbiamo presentato un emendamento per vincolare metà delle risorse previste dal Piano, per l’assunzione stabile di personale nelle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems)”.

“Inoltre, sempre dalla nostra ricerca, sulla base delle delibere regionali pubblicate sui canali istituzionali delle Regioni, emerge che la distribuzione delle stesse Rems è molto disomogenea.

Alcuni dati sono esemplificativi di questa articolata situazione. Nel Lazio le sei strutture attive offrono complessivamente 106 posti, con un fabbisogno minimo stimato di oltre 60 infermieri, 30 Oss e più di 10 psichiatri, per un costo annuale di circa 6,3 milioni di euro. In Lombardia, la regione con la capacità più alta, la Rems conta 160 posti e un fabbisogno proporzionale di circa 160 operatori complessivi, per un costo stimato di 9,6 milioni di euro. Situazioni come quelle del Friuli-Venezia Giulia, con soli 8 posti e un impegno economico di appena 500.000 euro, o del Trentino-Alto Adige, fermo a 10 posti con meno di un milione di euro, mostrano invece quanto sia irregolare la presenza territoriale di questi servizi. In questo panorama, spicca il buon risultato della Calabria, che con due Rems operative e 41 posti disponibili si conferma una delle realtà più equilibrate del Paese. Con un investimento annuale di circa 2,5 milioni di euro, la regione garantisce standard coerenti con quelli fissati dal Ministero e un’organizzazione capace di rispondere in modo efficace alla domanda di cura. Altre regioni presentano situazioni intermedie: Emilia-Romagna, con tre Rems per un totale di 54 posti, e Campania, con due strutture e 40 posti, si collocano in fascia medio-alta per capacità, ma risentono ancora della carenza di personale e di un coordinamento non sempre efficace. La Toscana, con una sola Rems da 30 posti, ha denunciato ufficialmente una grave sottodotazione di organico, mentre Sicilia e Veneto, pur con buoni livelli di copertura (rispettivamente 60 e 40 posti), segnalano difficoltà di stabilizzazione del personale“.

“Servono assunzioni stabili, formazione continua e una rete di servizi integrata, capace di connettere Rems, Dipartimenti di salute mentale e territorio. Dove si investe in persone e qualità si costruiscono percorsi di cura veri; dove si taglia o si rinvia - ha concluso Biondo - si rischia di tornare indietro di quarant’anni, a danno della dignità e dei diritti di chi soffre”.

Roma, 12 novembre 2025