“L’Istat conferma quello che denunciamo da tempo: la crescita del nostro Paese si è di fatto fermata e per far quadrare i conti pubblici, si sacrificano welfare e servizi. Ma il Paese ha bisogno di investimenti, non di austerità”.
È quanto ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo.
“Il Pil nel 2024 cresce solo dello 0,7%. L’unico traino, quello delle costruzioni legato ai bonus edilizi e al Pnrr, ha ormai esaurito la sua spinta. Non a caso, si riducono i consumi essenziali, come sanità, cultura e tempo libero, segno di un progressivo impoverimento delle famiglie che rinunciano a cure e bisogni fondamentali. L’aumento della pressione fiscale - ha aggiunto Biondo - continua a pesare soprattutto su lavoratori dipendenti e pensionati, che sostengono quasi l’85% del gettito Irpef, senza che il maggior gettito venga reinvestito in crescita e coesione sociale. Questo perché, per consolidare i conti pubblici, secondo i parametri europei, si tagliano i diritti e si comprimono i servizi”.
“Serve una strategia che rilanci l’occupazione, aumentando il potere d’acquisto e, dunque, i consumi degli italiani. Il Paese - ha concluso Biondo - non ha bisogno di austerità mascherata, ma di investimenti in lavoro, sanità e welfare, per accompagnare la transizione industriale, energetica e ambientale e garantire una crescita equa e giusta”.
Roma, 25 settembre 2025