“Apprezziamo il monito del Presidente della Repubblica al governo sull’intollerabile condizione del sistema carcerario italiano e sull’inerzia della politica di fronte a una vera e propria emergenza sociale. È da tempo, infatti, che denunciamo la grave condizione di sovraffollamento nonché le condizioni strutturali inadeguate della maggior parte degli istituti di pena”.
È quanto ha dichiarato il responsabile del Dipartimento di difesa e sicurezza della Uil, Benedetto Attili.
“Il sistema non può reggersi solo sulle spalle degli operatori in prima linea, ormai allo stremo, trattenuti in servizio anche per 26 ore consecutive ed esposti a carichi di lavoro insostenibili. Lo abbiamo detto più volte - ha proseguito Attili - è inaccettabile che ci siano 16 mila detenuti in eccesso rispetto ai posti disponibili, con 18 mila agenti mancanti, equipaggiamenti inadeguati, deficienze organizzative e mancanza di formazione specifica. Non dimentichiamo neanche le 3500 aggressioni subite dagli operatori e i 36 suicidi fra i detenuti e i 3 fra gli agenti nei soli primi sei mesi del 2025. Pertanto, siamo d’accordo con il Capo dello Stato quando sottolinea la necessità di investimenti lungimiranti, in modo da garantire un livello dignitoso di vita dei detenuti e, al contempo, migliori condizioni di lavoro per il personale della Polizia penitenziaria”.
“Ci auguriamo che il governo ascolti le parole del Presidente della Repubblica. Noi proseguiremo la nostra battaglia per denunciare l’inadeguatezza delle condizioni strutturali dei luoghi di pena, ridurre il sovraffollamento carcerario, garantire migliori condizioni di lavoro agli operatori ed eliminare le condizioni di illegalità all’interno delle carceri”.
Roma, 1° luglio 2025