DECRETO CLIMA  - Silvana ROSETO
Roseto: si poteva fare di pił con il coinvolgimento delle Organizzazioni sindacali
clima_large1.jpg
11/12/2019  | Ambiente.  

 

 

La Camera dei Deputati, nella serata di ieri, ha dato il via libera definitivo alla conversione in legge del decreto “Clima”.

 

Il testo del provvedimento che nasce principalmente per contrastare l'inquinamento dell'aria, prevede numerose misure atte a tutelare l'ambiente e a favorire azioni pro-green.

 

Apprezziamo l’istituzione di un tavolo permanente interministeriale per l’emergenza climatica ma, a tal proposito, sarebbe stato necessario l' aver previsto anche il coinvolgimento  delle Organizzazioni Sindacali. Interessanti, poi, alcune delle misure stabilite quali gli incentivi per chi vende prodotti sfusi o alla spina e un programma di riforestazione delle città metropolitane ma, a nostro avviso, sarebbero stati auspicabili interventi più mirati, corredati da un piano strategico contenente il riferimento a politiche industriali, agricole ed energetiche in un'ottica di giusta transizione e risorse maggiori rispetto a quanto stanziato.

 

Innovatrice, infine, la volontà di ridenominare il CIPE, in Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS), al fine di assicurare il coordinamento delle politiche pubbliche orientate al raggiungimento dei 17 obiettivi e 169 target presenti nell'Agenda ONU 2030.

 

Concludendo, da una lettura complessiva nel decreto non traspare quella reale ambizione di cambiamento che ci saremmo aspettati, nonostante qualche mese fa venne presentato come “il primo passo del Green New Deal italiano”. A nostro avviso, infatti, c'è il concreto rischio che, nonostante le lodevoli intenzioni che lo hanno mosso, nei fatti possa tradursi in un provvedimento poco efficace, incapace di incidere in quel progetto di cambiamento che da anni il nostro Paese attende.

 

 

 

 

Roma, 11/12/2019