CASSA INTEGRAZIONE RAPPORTO UIL  - Ivana VERONESE
Rapporto UIL Cassa Integrazione causale “COVID 19”
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02/09/2020  | Occupazione.  

 

Rispetto a giugno, nel mese di luglio torna a salire la domanda di cassa integrazione con causale Covid-19 (+10%), con un numero di ore autorizzate pari a circa 450 milioni.

 

Complessivamente, nei primi 7 mesi dell’anno, si raggiungono oltre 2,7 miliardi di ore autorizzate di cassa integrazione, di cui il 97,4% con causale Covid-19 richieste nel quadrimestre aprile-luglio (al netto di quanto richiesto ed autorizzato dai due Fondi di Solidarietà Bilaterale Alternativi degli Artigiani e dei Somministrati).

 

Un valore percentuale che in termini assoluti corrisponde ad oltre 2,5 miliardi di ore, di cui circa 1,3 miliardi di competenza della gestione ordinaria, 785 milioni di ore erogate dai Fondi di Solidarietà che fanno capo all’Inps e circa 471 milioni di cassa in deroga.

 

La platea stimabile di lavoratrici e lavoratori a cui questo ammortizzatore sociale ha garantito il mantenimento del posto di lavoro durante l’emergenza sanitaria, è stimabile in oltre 3,7 milioni di persone nel quadrimestre considerato, di cui oltre 2,3 milioni nel Nord del Paese dove sono state autorizzate 1,6 miliardi di ore.

 

Ai primi 3 posti di una potenziale classifica regionale, per maggior richiesta di cassa integrazione troviamo la Lombardia con circa 641 milioni di ore, seguita dal Veneto con 314 milioni e dall’Emilia Romagna con 258 milioni. Impossibile, purtroppo, per mancanza di dati, l’analisi dei singoli contesti provinciali.

 

In termini di maggiori richieste di cassa integrazione, i mesi di lockdown si sono fatti particolarmente sentire in alcuni settori di attività quali il commercio all’ingrosso e al dettaglio (405 milioni di ore), attività immobiliari e servizi alle imprese (293 milioni), alberghi e ristoranti (264 milioni), fabbricazione di macchine (245 milioni), metallurgia (231 milioni) e costruzioni (204 milioni) che assorbono, complessivamente, il 71% delle ore autorizzate nel quadrimestre pandemico.

 

Nonostante la cassa integrazione, anche attraverso le novità emergenziali adottate in questi mesi dal Governo, stia svolgendo in questo momento un fondamentale ruolo da “salvagente” per tantissime lavoratrici e lavoratori, permane la necessità di affrontare, passata l’emergenza, la riforma degli ammortizzatori sociali insieme ad una efficace ed efficiente funzionalità delle politiche attive orientata all’inclusione e ricollocazione di tutte/i coloro che non hanno mai avuto, che hanno perso e continuano, purtroppo a perdere un lavoro.