Un’eredità pesante
SETTEMBRE 2019
Il Ricordo
Un’eredità pesante
di   Adriano Musi

 

Vanni ci ha lasciato. Una notizia inverosimile per chi, come me, l’ha avuto sempre vicino. L’Amico che più ha influenzato la mia formazione politica. L’Amico che ho incrociato di più nel percorso della mia vita sindacale e politica. È stato presente con la sua razionalità, i suoi ragionamenti, la sua esperienza, interprete autorevole della cultura laica e democratica. L’emozione, allora, si congiunge con i ricordi. Una moltitudine di ricordi che si affacciano nella mia mente. Ricordi senza tempo, legati all’oggi, ma spalmati su 45 anni di storia e militanza UIL sin dalla prima volta che lo incontrai, Lui, Segretario Generale, io, Segretario provinciale della categoria degli Enti Locali, per tentare di risolvere una contraddizione organizzativa relativa ai dipendenti della Formazione Professionale.

 

Poi gli incontri al Centro Studi “Sommovigo” di via Veneto, l’avvicendamento alla Segreteria Generale avvenuto per intervento politico partitico, il Congresso di Bologna! L’avvio di una nuova fase nell’Organizzazione che lui contribuì a rendere “positiva” sapendo scindere, con il comportamento, i sentimenti personali con l’essere Dirigente dell’intera Organizzazzione. Vicende tutte vissute intensamente, ma mai con spirito di parte. Un esempio per molti di noi, allora giovani nell’Organizzazione, che non riuscivamo a capire come Vanni riuscisse a conservare tanta lucidità dinnanzi ad avvenimenti anche di una certa gravità ed a comportamenti esterni, ma, soprattutto, interni all’Organizzazione non sempre lineari. Quel suo modo di fare, però, con il trascorrere del tempo abbiamo apprezzato ed è diventato un esempio da seguire, ispirandoci ad essere a nostra volta Dirigenti. Comportamenti, ma anche valori, idee e proposte per rendere protagonista il mondo del lavoro nella Società.

 

La partecipazione, la difesa del potere d’acquisto dei lavoratori e pensionati, la politica dei redditi, l’Europa del lavoro e della Solidarietà e non solo della Finanza. Mai è mancato il suo contributo originale per l’emancipazione e la tutela dei lavoratori, nel mondo che cambiava, tenendo conto del tempo e dei periodi in cui si collocavano gli avvenimenti. Una modernità di pensiero che testimonia la sua capacità di tenersi culturalmente aggiornato con i tempi e di legarli, sempre, ad una visione di Società evoluta e solidale ispirata dai valori ed ideali di cui era profondamente convinto. Una cultura ed una ispirazione politica mai vissuta come faziosità e capace di formare, identificare e far crescere oltreché responsabilizzare tanti Uomini e Donne per il futuro della UIL indipendentemente dalle loro idealità politiche, ma solo per il loro senso di appartenenza alla Organizzazione, le loro capacità, le loro competenze.

 

Un’eredità pesante per l’intera UIL. Mancheranno le sue idee, i suoi contributi, la sua saggezza, il suo equilibrio, ma starà a tutti noi dimostrare che i suoi insegnamenti non saranno stati vani. 

 

 

*Già Segretario Generale aggiunto Uil

 

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