Il Governo non sia autoreferenziale trovi le soluzioni insieme alle parti sociali
FEBBRAIO 2019
Intervista a Carmelo Barbagallo
Il Governo non sia autoreferenziale trovi le soluzioni insieme alle parti sociali
di   Antonio Passaro

 

Barbagallo, non si è ancora spenta l’eco della grande manifestazione di Cgil, Cisl, Uil svoltasi a Roma lo scorso 9 febbraio, fatta di grandi temi e partecipazione massiccia. Così tanta gente in piazza non si vedeva da tanto tempo…
A Piazza San Giovanni, una folla così immensa non la si vedeva da molti anni. Il Governo ne tenga conto. Erano talmente tanti che non siamo riusciti a contarli! C’è stata e c’è grande voglia di partecipare alla rinascita del Paese. Il Governo non sia autoreferenziale, ascolti questa gente e cerchi di trovare le soluzioni insieme alle parti sociali. Noi gli abbiamo chiesto di convocarci…
 
E la convocazione è arrivata dal sottosegretario al Ministero del lavoro, Durigon. Di cosa avete parlato? 
Abbiamo chiesto al Governo di precisare qual è il perimetro del confronto e come si intende procedere. Allo stato attuale, infatti, c’è qualche spazio solo per alcuni aggiustamenti al decretone. Su questo punto, abbiamo le nostre proposte. In particolare, saranno in molti a non poter utilizzare Quota 100, a cominciare dalle donne che, attualmente, risultano più penalizzate rispetto agli uomini. Ebbene, noi pensiamo che il provvedimento in questione vada bene. Si deve trovare, però, una soluzione anche per tanti altri lavoratori che avrebbero diritto di fruirne ma che, per come è costruita la norma, allo stato attuale, non possono.
 
Nel capitolo previdenza della piattaforma unitaria ci sono altre rivendicazioni…
Certo. Occorre risolvere sia la questione di chi ha già versato 41 anni di contributi, e che al momento non può ancora andare in pensione, sia, in modo conclusivo, quella relativa agli esodati. C’è, inoltre, la necessità di definire un meccanismo che garantisca ai giovani, per il loro futuro, una pensione dignitosa e, al tempo stesso, bisogna rivalutare le pensioni in essere. Infine, è indispensabile attivare le due Commissioni, quella per la separazione della previdenza dall’assistenza e quella, tecnico-scientifica, per l’individuazione di ulteriori lavori gravosi e usuranti. Il Sottosegretario ha dato la sua disponibilità a far accogliere, subito, alcune nostre richieste e, poi, a far attivare un tavolo per affrontare le questioni più strutturali relative alla riforma pensionistica.
 
E il reddito di cittadinanza?
Il reddito di cittadinanza è, sì, un utile strumento contro la povertà, ma vorremmo anche che si creasse lavoro per i giovani. Ecco perché, nella piattaforma unitaria, Cgil, Cisl, Uil chiedono investimenti pubblici e privati in infrastrutture materiali e immateriali per puntare allo sviluppo. Il Paese è in recessione: noi siamo contro l’austerità e vogliamo batterci perché si riprenda il cammino economico e produttivo. 
 
Anche la Corte dei Conti ha lanciato un allarme sull’inadeguatezza delle infrastrutture nel nostro Paese…
Sono anni che denunciamo questa condizione. Bisogna rimettere al centro il lavoro e realizzare le infrastrutture, utilizzando subito tutte le risorse già stanziate, in particolare quelle europee. Basta con le discussioni sui costi e sui benefici: se non ripartono i cantieri, l’unico costo che dovremo sopportare sarà quello di migliaia di altri disoccupati, e il Paese non se lo può permettere. In questi anni, l’occupazione nel settore dell’edilizia è già diminuita di circa 700 mila unità: si deve invertire questo corso.
 
Intanto, proprio alla fine del mese di febbraio, si è svolta la riunione delle Segreterie unitarie per decidere le modalità di prosecuzione della mobilitazione messa in campo da Cgil, Cisl, Uil. Come è andata e cosa avete deciso?
È stata una riunione proficua. Abbiamo definito un percorso per dare continuità alla mobilitazione, a sostegno della piattaforma, che dà il segno dell’impegno del Sindacato per lo sviluppo del Paese. Le Confederazioni sosterranno lo sciopero degli edili, già programmato per il prossimo 15 marzo, quello dei lavoratori del trasporto aereo fissato per il 25 marzo e, inoltre, le ulteriori iniziative che saranno definite dai pensionati e dalle categorie. Per il prossimo 10 aprile, poi, sarà convocata una riunione degli Esecutivi unitari di Cgil, Cisl, Uil per una verifica di quanto già realizzato e per lanciare le successive iniziative, a partire dal Primo Maggio che si svolgerà in Emilia, probabilmente a Bologna. Infine, il 13 e il 14 maggio, a Matera, si svolgeranno alcune riunioni su Europa, Sud e cultura, mentre a metà giugno in una città del Sud sarà organizzata una grande manifestazione per sollecitare politiche per il rilancio del Mezzogiorno.
 
Un tema che in questi giorni ha assunto una grande rilevanza è l’autonomia differenziata. Cosa ne pensi in proposito?
L´autonomia non si può trasformare nella logica dello spezzatino. Non si possono dividere le Regioni rispetto alle questioni che riguardano l’unità del Paese, come scuola, trasporti, sanità. Ad esempio, per essere chiari, se l’autonomia comportasse un sistema scolastico differenziato, saremmo contrari, perché la scuola deve essere pubblica e uguale per tutti. Se l’autonomia, invece, rappresentasse un argine alle burocrazie che bloccano il lavoro e lo sviluppo del Paese, allora sarebbe un fatto positivo.
 
Nei giorni scorsi, c’è stato uno sciopero dei cosiddetti driver di Amazon. Si tratta di giovani che, spesso, lavorano in condizioni di precarietà o di diritti “ridotti”. La Uil ha sostenuto questa protesta…
Tutta la Uil è stata al fianco dei driver di Amazon in sciopero, perché non è accettabile che il sistema dell’impresa 4.0 si trasformi in una sorta di caporalato 4.0. A chi fa dell’innovazione e della digitalizzazione la propria bandiera e il proprio orgoglio, chiediamo di esprimere altrettanta modernità sul fronte dei diritti e delle tutele per i lavoratori che consentono a queste aziende di essere leader mondiali nel proprio settore. Chi è all’avanguardia deve impegnarsi per il rispetto dei contratti e garantire condizioni di lavoro e di sicurezza altrettanto all’avanguardia.
 
Alitalia e il futuro della compagnia aerea nazionale. A che punto stiamo? Il Ministro Di Maio ha confermato l’interesse di Delta e Easyjet che dovrebbero costituire un consorzio con Ferrovie, con la partecipazione anche del Mef. Ma si parla di esuberi…
Esuberi in Alitalia? Neanche a parlarne: non ce ne devono essere. A questo proposito, sarà fondamentale un piano industriale di rilancio della Compagnia. Va bene l´intervento dello Stato, così come apprezziamo le rassicurazioni sul rifinanziamento sia del Fondo di solidarietà del trasporto aereo sia degli ammortizzatori sociali. Bisogna però investire in nuovi aeromobili come presupposto per nuove rotte internazionali: l´Alitalia, insomma, non va ridimensionata; anzi, è necessario un salto di qualità. In questo quadro è un bene che sia caduta l´ipotesi Lufthansa che avrebbe prospettato per Alitalia un inaccettabile futuro da operatore regionale. Infine, occorre che ci si impegni per risolvere il problema del dumping contrattuale: se si continua negli aiuti pubblici alle low cost, la Compagnia nazionale resterà in una condizione di difficoltà. Il lavoro fatto dai Commissari ha dimostrato dove si deve intervenire per risparmiare: ora, vanno confermati tutti gli investimenti per il rilancio. Nel prossimo incontro cominceremo a discutere sul piano industriale: aspettiamo di conoscere questa proposta per capire se gli impegni dichiarati potranno essere mantenuti.
 
A Trento hai partecipato al Congresso nazionale della Fnsi e hai rilanciato il patto tra i sindacati confederali e la Federazione nazionale della stampa italiana. Quali sinergie sono possibili?
È necessario mettere in campo tutte le sinergie possibili per restituire valore al lavoro. In particolare c’è il capitolo dei contratti nazionali, il cui ruolo insostituibile va confermato e affermato ovunque, e c’è la grande questione della precarietà, di cui sono vittime molti giovani di tutte le categorie, a partire proprio da quella dei giornalisti. È necessario, dunque, fare una battaglia comune, restituendo attenzione e spazio al lavoro. Anche perché avanzano sempre più ‘nuovi padroni’ che fondano la loro forza sugli algoritmi. Ebbene, per quanto possa apparire paradossale, tutto il Sindacato dovrà imparare a contrattare anche su questa nuova frontiera, se si vuole difendere la dignità del lavoro e dare una vera prospettiva di sviluppo e di crescita anche ai lavoratori.
 
Chiudiamo con una “buona” notizia: parliamo di eroi del quotidiano. A Bologna hai premiato un tassista iscritto alla Uil, Hendrik Atti, che in più di una circostanza, in occasione dei turni notturni, è intervenuto per riparare qualche torto o sventare qualche azione violenta…
Il Sindacato ha le sue radici nelle Società di mutuo soccorso e la sua missione è quella di schierarsi sempre con i più deboli: noi siamo onorati di avere iscritti che incarnano questo spirito e sono capaci di questa umanità. Con il premio consegnato a Bologna, testimonianza dell’affetto e della riconoscenza di tutta l’Organizzazione per il grande spirito civico di Hendrik Atti, istituiamo un riconoscimento che, ogni anno, attribuiremo a chi si è distinto in azioni di solidarietà. 
 
 
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