(redazionale) Roma, 30 settembre 2020 - Si è tenuta nella giornata di ieri una "conference call" tra Unar (ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), Organizzazioni Sindacali (Cgil Cisl Uil e Ugl) e Organizzazioni Datoriali (Confindustria, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Coldiretti, Confagricoltura e Legacoop).
Da parte UIL ha partecipato il Dipartimento Politiche Migratorie.
Il Direttore Loukarelis ha aperto i lavori ricordando che la seduta era stata convocata sei mesi fa ma a causa della pandemia le parti si sono riunite, via web, in questa data.
L’argomento all’ordine del giorno è un lavoro importante, testimoniato dalla presenza delle più grandi organizzazioni nazionali, che sta a significare l’importanza e la sensibilità dedicata al tema inclusione, partecipazione e antidiscriminazione durante la pandemia da Covid-19.
Un lavoro durato alcuni mesi che ha prodotto una bozza di protocollo, sulla falsa riga di quello siglato nel 2010, rivisto e aggiornato nel 2020 con l’esperienza e la maturità raggiunta dall’Unar e avente per obiettivo attività di contrasto a tutte le discriminazioni sul luogo di lavoro.
Nell’ambito di questo obiettivo si intende istituire una cabina di regia nazionale che monitori e promuova azioni positive come formazione e sensibilizzazione sul tema, programmazione da concertare tra Unar e Parti Sociali, al fine anche di formare i quadri delle articolazioni territoriali.
Per il Direttore Loukarelis sarà fondamentale l’attuazione della “Rete”, voce del Paese, che insieme alla riattivazione del protocollo daranno forza all’Unar per denunciare i casi di discriminazione.
Tutte le Organizzazioni hanno espresso parere favorevole al contenuto del protocollo, individuando “il lavoro” come punto di forza contro ogni discriminazione e restano in attesa dell’inserimento di una frase, proposta da Coldiretti, che metta in risalto questo punto.
I lavori si sono conclusi con la raccomandazione del Direttore Loukarelis alle Parti Sociali di pubblicizzare il Protocollo.