Immigrazione  - Ivana VERONESE
Unicredit nega conto corrente ai richiedenti asilo: diffida di CODICI
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19/02/2020  | Immigrazione.  

 

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Il principio: “Ottenere il conto corrente di base è un diritto dei consumatori, tutti, nessuno escluso”

 

Roma, 17 febbraio 2020 - CODICI (Associazione nazionale di volontariato per la difesa dei consumatori nel campo dell’usura, della sanità e della legalità) ha inviato una diffida ad Unicredit dopo aver accertato la condotta posta in essere dalla banca che ha ripetutamente negato l’apertura del conto corrente ai titolari del permesso di soggiorno per richiesta asilo. Dall’entrata in vigore del decreto sicurezza n. 113/2018 non è infatti più possibile per la maggior parte dei richiedenti asilo iscriversi all’anagrafe ed ottenere dunque la Carta d’identità (salvo alcune eccezioni, tra cui il comune di Crema, di Bologna e di Vimercate). La nuova normativa prevede però che l’accesso ai servizi pubblici e privati vada garantito nel luogo del domicilio del richiedente (art. 13 co. 3 d.l. 113/2018).

 

La richiesta di documenti ulteriori oltre al permesso di soggiorno e alla tessera sanitaria, viola dunque tale normativa, nonché la disposizione di cui all’art. 126 noviesdecies del TU bancario il quale prevede un generale principio di parità di trattamento tra italiani e stranieri nell’accesso al conto corrente di base.

 

“Il rifiuto della banca di procedere alle richieste avanzate, quindi, non è giustificato – afferma l’avvocato Giacomelli – con questa condotta viene creato un ostacolo irragionevole all’esercizio del diritto del consumatore, garantito e tutelato dal Testo Unico Bancario, che stabilisce che gli istituti di credito sono tenuti ad offrire un conto di pagamento denominato in euro con caratteristiche di base, il cosiddetto conto di base. Tutti i consumatori soggiornanti legalmente nell’Unione Europea, senza discriminazioni, a prescindere dal luogo di residenza, hanno diritto ad aprirne uno. Nell’elenco ci sono anche i richiedenti asilo”.