“La Legge di bilancio 2025 rappresenta un’altra occasione mancata per il rilancio e il rafforzamento del sistema sanitario italiano: la relativa spesa è ferma al 6,2% del Pil, il livello più basso tra i Paesi europei”. È quanto ha dichiarato il segretario confederale della Uil, Santo Biondo.
“Il governo ha nuovamente rinviato decisioni fondamentali, come l’eliminazione del tetto alla spesa per le assunzioni di personale e un adeguato rinnovo del contratto collettivo 2022-2024. Nel frattempo, si continua a registrare un costante esodo di medici e infermieri dalla sanità pubblica verso quella privata o, in molti casi, verso l’estero, e così si aggrava ulteriormente la carenza di personale. Peraltro - ha proseguito Biondo - la situazione è resa ancora più critica dalla mancata realizzazione della medicina territoriale: gli interventi previsti rimangono bloccati da ritardi burocratici e mancanza di fondi adeguati”.
“Inoltre - ha precisato il sindacalista della Uil - il governo non ha fornito risposte chiare sull’attuazione delle risorse della Missione 6 del Pnrr, dedicate proprio al potenziamento della sanità. Così, le Regioni sono lasciate in balia di una gestione confusa e priva di coordinamento. Ad aggravare ulteriormente il quadro, poi, ci sono le recenti dimissioni del presidente di Agenas. In un momento così delicato, il sistema avrebbe bisogno di una leadership forte e chiara, che invece continua a mancare”.
“Da questa Legge di bilancio, ancora una volta, emerge l’assenza di una visione strategica e di un piano di investimenti mirati per la sanità pubblica, mentre sarebbe necessaria una riforma del sistema ancorata ai principi di universalità e solidarietà. La Uil - ha concluso Biondo - invita il governo a rivedere le sue priorità: la salute non è un costo, ma un investimento essenziale per il benessere e il futuro del Paese. Non possiamo più permettere che la sanità pubblica venga marginalizzata”.
Roma, 8 gennaio 2025