Continuano a uscire dichiarazioni e proposte di legge sulla reintroduzione dei voucher come valido strumento per contrastare il sommerso e per creare lavoro in settori carenti di manodopera quali l’agricoltura, il turismo e il commercio.
La libertà di opinione è sacrosanta, ma pensare che la ripartenza del nostro tessuto produttivo e occupazionale possa passare attraverso ulteriori forme di lavoro ad altissimo rischio precarietà, non ci trova assolutamente d’accordo.
Siamo stati da sempre fortemente contrari a questo strumento e continuiamo a esserlo, a maggior ragione oggi che dobbiamo rimetterci in moto nella costruzione di un mercato del lavoro post pandemia più forte e strutturato, che dia maggiori garanzie e diritti alle lavoratrici e lavoratori, anche in tema di formazione e salute e sicurezza sul lavoro.
Occorre riportare al centro del dibattito la valorizzazione e l’investimento in occupazione stabile, a tempo indeterminato. Basta con strumenti che abbassano o annullano tutele e diritti. Basta con la precarietà e il lavoro nero.
Roma, 13 maggio 2022