Si celebra oggi la giornata mondiale del donatore di sangue che quest´anno ha scelto lo slogan «be there for someone else» ossia «esserci per qualcun altro», ed è infatti in questa frase che si concentra l’essenza della donazione: mettere a disposizione una parte di sé a chi ne ha bisogno.
E’ indiscussa l´importanza in termini di salute che la donazione di sangue offre, non solo per chi ovviamente la riceve (ricordiamo che ogni donazione può salvare fino a tre vite), ma anche per chi compie questo prezioso gesto che sarà più attento agli stili di vita e si sottoporrà con periodicità a controlli che, in termini di prevenzione, giocano un ruolo decisivo.
Oltre all´aspetto sanitario, donare il sangue ha dei risvolti anche in ambito sociale essendo l´atto stesso carico di un significato, ossia la solidarietà universale che, soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo connotato da un forte individualismo e scarsa apertura nei confronti del prossimo, non dovremmo perdere di vista.
Nonostante ciò ancora oggi i dati sulla donazione in Italia non sono confortanti. I dati del Centro Nazionale Sangue ci dicono che nel 2017 si sono registrati 8000 donatori in meno rispetto al 2016 (con una riduzione di circa 30 mila donazioni).
Di fronte alle carenze periodiche, il sistema della compensazione tra Regioni permette ancora di arginare per adesso il problema, ma se il numero dei donatori continuerà a ridursi saranno necessarie delle strategie, a partire dalla promozione di incisive campagne di sensibilizzazione già nelle scuole.
Il sangue non può essere riprodotto in laboratorio, quindi ringraziamo chi è donatore, e chi deciderà di diventarlo, perché non dimentichiamoci che i medici, i chirurghi ecc. possono salvare le vite umane anche grazie a questo importante gesto.
Roma, 14 Giugno 2018
