GIORNATA MONDIALE DEL DONATORE DI SANGUE  - Silvana ROSETO
Roseto: quando donare il sangue fa bene agli altri, ma anche a se stessi
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14/06/2017  | Salute.  

 

 

«In Italia, attualmente i donatori volontari sono 1,7 mln e grazie a questo esercito di eroi silenziosi possiamo attualmente ancora definirci un Paese autosufficiente in tal senso, ma non dobbiamo dimenticare che purtroppo la nostra popolazione sta invecchiando progressivamente. Questo trend demografico avrà purtroppo delle ripercussioni anche nel mondo delle donazioni, stimandosi che alla fine del 2020 il numero dei donatori subirà una riduzione del 4,5%, aumentando il bacino dei soggetti non più idonei (over 65). Vista la straordinaria importanza della donazione diventa allora necessario promuovere e sostenere, già a partire dalle scuole, campagne volte a sensibilizzare e avvicinare i giovani a intraprendere questo percorso di vita virtuoso». E’ questo il commento della Segretaria Confederale Uil Silvana Roseto, in occasione della Giornata Mondiale del Donatore, istituita dall’OMS dal 2004.

 

«Donare fa bene a chi riceve ma anche a chi dona» aggiunge la Segretaria «oltre a rappresentare un controllo costante della salute del donatore, esistono infatti una serie di prove cliniche che dimostrano l’effettiva riduzione del rischio a contrarre malattie cardiovascolari in soggetti che eseguono almeno una donazione di sangue l’anno: meno 86% sono a rischio d’infarto.

 

Donare è un atto di solidarietà e di sostegno per chi versa in situazioni di mancanza e quando il dono è proprio il sangue si può arrivare a salvare delle vite a prescindere dalle differenze di razza, sesso e religione: il sangue unisce tutti». Conclude la Segretaria, citando la legge 219/2005, che «la donazione di sangue è volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita e fa bene alla salute e al cuore rappresentando un atto di estremo altruismo e solidarietà verso il prossimo che va incoraggiato non solo per fronteggiare situazioni emergenziali, ma in tutti i giorni dell’anno».