PUBBLICO IMPIEGO  - Antonio FOCCILLO
Foccillo: Accelerare i tempi per la definizione della direttiva all’Aran
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28/03/2017  | Pubblico_Impiego.  

 

 

Chiediamo al Ministero della Funzione Pubblica di accelerare i tempi per la definizione della direttiva all’Aran per il rinnovo contrattuale del pubblico impiego.

 

Non è più possibile attendere oltre, visto che, come emerso da recenti indagini, l'alto livello di tassazione e l'alto costo della vita del Paese hanno fatto sì che il potere d'acquisto di uno stipendio italiano sia notevolmente inferiore a quello della maggior parte dei Paesi europei. Questo a maggior ragione nel settore pubblico, a causa dell’illegittimo protrarsi per otto anni del blocco della contrattazione e, di conseguenza, degli incrementi salariali. A queste dinamiche retributive di rigore si sono aggiunte, poi, politiche di blocco occupazionale in entrata, a cui, per lo più, si sono sovrapposti interventi legislativi miranti ad innalzare l’età di uscita dal lavoro, con la conseguenza di rendere sempre più elevata l’anzianità media degli occupati nel settore pubblico.

 

Infatti, dal 1° gennaio 2012 la riforma Fornero ha inasprito i requisiti di accesso alla pensione, fissandoli a 66 anni per gli uomini e per le donne del pubblico impiego e prevedendo, poi, un innalzamento graduale dei requisiti anagrafici che hanno portato ad oggi l’età pensionabile a 66 anni e 7 mesi. Tali requisiti sono, inoltre, soggetti agli adeguamenti alla speranza di vita che produrranno ulteriori slittamenti dell’età di vecchiaia fino a raggiungere la soglia dei 70 anni nel 2050. Alla luce di tale normativa, com’è possibile, d’altronde, fronteggiare il graduale invecchiamento degli addetti delle pubbliche amministrazioni? Per la Uil la risposta è ovvia. E’ necessario facilitare il pensionamento del personale in servizio e, contemporaneamente, agevolare lo sblocco del turn over e stabilizzare i tanti giovani precari della P.A.

 

Questo processo, tuttavia, deve essere accompagnato dal giusto e dovuto riconoscimento delle professionalità della PA, attraverso l’adeguato e fin troppo atteso rinnovo del contratto che richiede l’apertura immediata dei tavoli di contrattazione.