ALTERNANZA SCUOLA LAVORO  - Ivana VERONESE
Veronese: maggiore qualità dei percorsi
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18/10/2018  | Sindacato.  

 

 

Si è svolto oggi al MIUR l'incontro richiesto da CGIL, CISL e UIL sulle modifiche relative alla vigente normativa in tema di Alternanza Scuola Lavoro.

 

La riforma, come spiegato dal Ministero, si articola su due principi cardine: una maggiore qualità dei percorsi e una diminuzione del monte ore obbligatorio dedicato. Dalle 400 ore attualmente previste per gli Istituti professionali e per quelli tecnici, si passa alle 180 ore minime per i primi e 150 ore per i secondi. Per i Licei, si passa dalle 200 ore alle 90. 

 

Per quanto riguarda le risorse dedicate, rimarranno invariati i 100 milioni di Euro previsti nel PON Scuola a fronte, però, di una riduzione della medesima cifra appositamente dedicata in bilancio; infine, solo per quest'anno, l'alternanza scuola lavoro non sarà requisito per l'ammissione all'esame di Stato. 

 

La riforma presentata non dovrà, però, pregiudicare gli esiti di un'esperienza che va mantenuta, ma migliorata qualitativamente facendo emergere i buoni esempi e lavorando assieme con cabine di regia anche territoriali, con tutti gli attori coinvolti, perché il collegamento tra scuola e imprese private e pubbliche venga rafforzato e perché l’esperienza degli studenti sia arricchente per la loro formazione come persone. In tale ottica, non è una riduzione delle risorse e del monte ore che può agevolare istituti non avvezzi ad organizzare tale esperienza.

 

Le esperienze negative hanno nascosto le tante positive. Proprio da queste, infatti, dobbiamo ripartire. In primo luogo, formando i tutor aziendali, come già alcune Regioni stanno facendo.

Non possiamo permetterci di ricadere negli stessi errori in cui la prima applicazione della alternanza scuola lavoro è incappata, perché la ratio sottesa all’istituto è più che lodevole.

 

È un’occasione per coltivare le propensioni e le attitudini dei nostri studenti, indirizzandoli in un mondo del lavoro che, il più delle volte, rimane loro totalmente sconosciuto fino al termine del percorso di studi.

Si tratta di aiutare il percorso di crescita, formazione e ricerca dei nostri studenti, se non anche, probabilmente, di fornire delle ulteriori opportunità di conoscenza a coloro che diventeranno i nostri futuri lavoratori e imprenditori.

 

 

 

 

Roma, 18 ottobre 2018