I dati congiunturali e tendenziali degli indicatori del mercato del lavoro sono complessivamente positivi a novembre. Tuttavia, osservando la composizione della qualità della crescita occupazionale e le fasce di età interessate, i numeri diventano meno incoraggianti. I lavoratori con occupazione temporanea hanno registrato un aumento 9 volte maggiore di quelli occupati a tempo indeterminato, rispetto allo stesso mese del 2016. È in flessione la componente di occupati tra i 35-49 anni che non beneficiano di alcun incentivo e si registra una forte crescita dei disoccupati over 50, forse dovuta a una difficile e lunga fase di ricollocazione nel mercato del lavoro.
Occorre innanzitutto, e lo ribadiamo, rendere ancora più oneroso il contratto a tempo determinato. È questa la strada per avere un’occupazione di qualità, dopo le tante riforme che hanno interessato questa tipologia contrattuale e gli ingenti incentivi per incoraggiare le assunzioni a tempo indeterminato. Nel futuro sarà inoltre opportuno diminuire, in maniera strutturale, anche il costo dei contratti permanenti.
Roma, 9 gennaio 2018