OCCUPAZIONE - DATI ISTAT  - Guglielmo Loy
Loy: riduzione del cuneo fiscale volàno della “buona occupazione”.
Dati raccontano “bicchiere mezzo pieno”
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31/08/2017  | Occupazione.  

 

 

Sembra che il bicchiere possa iniziare a vedersi come “mezzo pieno”: i segnali che arrivano dagli ultimi dati Istat sono incoraggianti.

 

Gli indicatori del mercato del lavoro, infatti, mostrano, in questi sette mesi dell’anno, un graduale miglioramento quantitativo dell’occupazione che raggiunge le oltre 23 milioni di unità tornando a numeri pre-crisi, con contestuale riduzione della platea di disoccupati e inattivi.

 

La componente dipendente, soprattutto a termine, è quella che contribuisce in maniera maggiore a tale incremento ma, al tempo stesso, la discontinuità e temporaneità del lavoro non è di supporto ad un futuro pensionistico ottimale soprattutto per le fasce più giovani. I dati sull’occupazione degli over 50 e dei giovani, sono confortanti in termini di crescita, sebbene il tasso dei giovani in cerca di occupazione sia ancora a livelli molto alti. Certamente hanno contribuito, soprattutto per i ragazzi, le misure di politica attiva (garanzia giovani) che in questi anni sono state indirizzate a queste fasce di età.

 

C’è, però, un target di persone comprese nella fascia 35-49 anni, che mostra sofferenza occupazionale, come dimostrato dal calo tendenziale dell’1,2%. Ciò può essere frutto di uno sbilanciamento di politiche attive (incentivi) messo in atto in questi anni, e che ha bisogno di essere rivisto.   

 

Definire un sistema di riduzione del cuneo fiscale “strutturale” incentivante la creazione di occupazione stabile, che investa anche la fascia intermedia della popolazione, riteniamo costituisca, insieme ad una riduzione dell’imposizione fiscale, il volano della “buona occupazione”.

 

Sul versante delle politiche passive, preoccupa il dato, diffuso dall’Inps, sull’aumento delle domande di disoccupazione, probabile conseguenza anche delle restrizioni sulla cassa integrazione che, nei primi 7 mesi dell’anno, si riduce in maniera consistente, anche se con oscillazioni mensili, per tutte le gestioni. Resta sempre il nodo da sciogliere su come sta procedendo il Fondo integrazione Salariale (Fis) per il quale l’Inps non fornisce i dati.

 

 

Roma, 31 agosto 2017