CASSA INTEGRAZIONE  - Guglielmo Loy
Loy: rivedere le norme sulla CIG per evitare di veder crescere il numero dei disoccupati
4° Rapporto sulla Cassa integrazione
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26/05/2017  | Occupazione.  

 

 

Nel mese di aprile sono state autorizzate 23,9 milioni di ore di cassa integrazione, in forte flessione rispetto allo stesso mese dell’anno scorso (-58,1%) e con un calo del 38,9% su marzo. Dato che interessa - illustra Guglielmo Loy, Segretario Confederale UIL -  le tre gestioni (cigo, cigs e deroga) e le tre macro aree. La gestione straordinaria è, in valori assoluti, lo strumento che assorbe il maggior numero di ore autorizzate (14,5 milioni). Complessivamente, nel mese, la cassa integrazione ha “salvato” circa 141 mila posti di lavoro. 

 

Dal cumulo delle ore autorizzate nel I quadrimestre si ottengono 129 milioni di ore (di cui il 69% assorbito dalla cassa integrazione straordinaria), in flessione del 43,1% rispetto allo stesso periodo del 2016. Anche in questo caso il calo delle ore autorizzate è registrato per tutte le gestioni e le tre macro aree.

 

Ovviamente - osserva Guglielmo Loy - la media nazionale non deve offuscare alcuni dati regionali e territoriali fortemente preoccupanti che indicano come, purtroppo, i processi di ristrutturazione e di difficoltà di molte imprese ancora si manifestano. È il caso, ad esempio, della Calabria (+34,7%), Liguria (+18,8%), delle Province Autonome di Trento (+3,9%) e Bolzano (+0,2%) e, tra le altre, delle provincie di Savona (+333,9%), Reggio Calabria (+218,8%), Brindisi (+208,4%), Belluno (+123%) e Benevento (+121%)

 

Va sempre considerato che dai “numeri”, che mensilmente diffonde l’Inps, restano ancora totalmente assenti i dati relativi al FIS (Fondo di integrazione salariale) che dovrebbe proteggere i lavoratori di imprese, prevalentemente piccole e piccolissime, che non sono tutelati da altri strumenti.

 

In controtendenza, rispetto alla flessione di cassa integrazione, la crescita delle domande di Naspi che deve spingerci, essendo questo uno strumento che protegge chi il lavoro lo ha perso, a fare una riflessione sul tema se il venir meno di alcuni istituti di politica passiva (indennità di mobilità) e le restrizioni su altri (cassa integrazione), apportate dalla riforma del lavoro, concorrano, insieme alla insufficiente crescita, a tale aumento.

 

Monitorare e valutare gli effetti delle riforme - conclude Guglielmo Loy - è necessario per comprendere “se” e “dove” intervenire per prevenire impatti negativi sul mercato del lavoro. Fino a considerare se e come rivedere le norme sulla cassa integrazione in senso meno restrittivo per evitare di veder crescere il numero dei disoccupati.

 

 

 

Roma, 24 Maggio 2017

 

 

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