La sostanziale corrispondenza di crescita dell’occupazione e dell’economia (sostanzialmente appiattita al consueto zerovirgola), ripropone il vero problema del Paese: come passare a tassi di sviluppo almeno vicini alla media europea.
Non va certamente sottovalutato il leggerissimo incremento a gennaio dell’occupazione (+30 mila rispetto all’ultimo mese del 2016), ma occorre analizzare l’elemento “qualitativo” della stessa a partire dal fatto che il lavoro subordinato, nella componente a tempo indeterminato, ha una lievissima crescita dello 0,1% rispetto al lavoro autonomo che, invece, ha un incremento dello 0,7%.
Infine, sembra essere ancora in atto un fenomeno particolare dovuto, anche, al sostanziale ritardo del pensionamento: le imprese occupano in maniera significativa lavoratori esperti (over 50) e ciò, se non cresce l’economia, rischia di penalizzare le ragazze ed i ragazzi pronti ad entrare, o rimanere, nel mercato del lavoro.
Pur in presenza di un aumento delle persone occupate rimane invece debole la risalita dei redditi e questa è questione molto delicata.
Roma, 2 marzo 2017