LAVORO  - Guglielmo Loy
Loy: La tracciabilità nei voucher potrebbe aver prodotto un freno all’abuso
Tuttavia bisogna ricondurre l’istituto alla sua natura
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19/01/2017  | Occupazione.  

 

 

La crescita delle attivazioni di rapporti di lavoro a termine ed in apprendistato, evidenzia lo scarso effetto positivo dell’esonero contributivo del 40% della Legge di Stabilità 2016, come dimostrato dalla flessione delle assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato (rispettivamente -32,3% e -34,8%).

 

Anche il calo dei rapporti di lavoro stagionali nei primi 11 mesi dell’anno desta particolare perplessità poiché, dietro a tale diminuzione, potrebbe celarsi il rischio di una loro sostituzione con altri tipi di lavoro, a partire dai voucher.

 

Rispetto alla cessazione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, a fronte di una complessiva  diminuzione del 7%, crescono del 27% i licenziamenti disciplinari e del 5,3% quelli per motivo oggettivo. E’ assolutamente urgente comprenderne i motivi che non possono essere giustificati dalla sola complessità delle procedure delle dimissioni volontarie. Occorrerebbe capire, infatti, quanta di tale crescita interessi i neoassunti con il Jobs Act e, comunque, tale aumento testimonia come la crisi colpisca ancora troppe imprese. La restrizione e l’onerosità nell’uso della cassa Integrazione ( in leggera ma costante diminuzione rispetto al 2015) potrebbe aver portato molte (troppe) imprese ad optare per la strada più drammatica: il licenziamento.   

 

Sui voucher è opportuno che i dati siano più chiari, poiché sembrerebbe esserci una’anomalia tra ciò che descrive l’Inps sui dati 2016 (133,8 milioni di voucher venduti nell’anno, di cui 11,5 milioni nel solo mese di dicembre) ed i dati diffusi, sempre dall’Istituto, riferiti al periodo gennaio-ottobre (122 mln voucher venduti). In ogni caso, se la crescita rallenta significa che la nuova tracciabilità, perlomeno, potrebbe aver  prodotto un freno all’abuso, ma ciò non significa che abbia ricondotto la natura di questo istituto alla “occasionalità” e “accessorietà” della prestazione.

 

 

Roma 19 gennaio 2017