RIDUZIONE DEL CUNEO CONTRIBUTIVO DEL COSTO DEL LAVORO A TEMPO INDETERMINATO: 1.440 EURO MEDI IN MENO L’ANNO
PER LE IMPRESE POSSIBILI RISPARMI DA 720 EURO A 960 EURO MEDI ANNUI A DIPENDENTE
PER I LAVORATORI POSSIBILI BENEFICI DA 480 EURO (329 NETTI)
A 720 EURO MEDI LORDI (NETTI 494)
MA CON PENALIZZAZIONE DELLA FUTURA PENSIONE?
SE LO SGRAVIO PER LE IMPRESE RIGUARDA TUTTI I LAVORATORI STABILI ED E’ A CARICO DELLO STATO IL COSTO SARA’ TRA I 7,5 E I 9,9 MILIARDI DI EURO
MENTRE SE CIO’ FOSSE RISERVATO AI SOLI NEO ASSUNTI I COSTI SAREBBERO
TRA 1,4 E 1,8 MILIARDI DI EURO L’ANNO PER SEMPRE
A cura della UIL Servizio Politiche Economiche e Territoriali
Agosto 2016
La bassa crescita, la scarsa incidenza su di essa di alcuni (e costosi) interventi che il governo ha messo in campo (decontribuzione nuovi assunti, meno IRAP sul lavoro stabile), al di la del giudizio non sempre positivo che la UIL ha dato, devono far riflettere su come, nei prossimi mesi , si debba e possa dare impulso alla nostra economia.
Certamente vi sono “inefficienze ed insufficienze” strutturali, a partire dal troppo basso tasso di investimenti pubblici e privati, dei non investimenti sulla “conoscenza” e dell’alto livello della pressione fiscale, soprattutto per i redditi fissi.
Ma, oggi, è il momento delle scelte che da subito possono rimettere in moto i consumi interni e, nello stesso tempo, tentare di risolvere palesi ingiustizie sociali che si sono accumulate nel corso degli anni.
Uno dei terreni sul quale la politica potrebbe valutare scelte è quello che, sinteticamente, e definito il “troppo alto costo del lavoro”.
Ovviamente è da escludere una ulteriore compressione dei salari che avrebbe l’effetto, come è avvenuto recentemente, di deprimere l’economia, specie quella domestica.
Quindi il costo del lavoro si potrà (dovrà) ridurre attraverso la revisione dei costi per l’impresa, ed i lavoratori, di natura previdenziale, assicurativo/sociale e fiscale.
Ma quale è la il quadro attuale della composizione del “costo del lavoro” nel settore privato?
Quanta è la differenza degli oneri tra assunti a tempo indeterminato e determinato?