TASSA DI SOGGIORNO E DI SBARCO  - Guglielmo Loy
Studio Uil, applicata in 650 comuni
Loy: Utilizzare proventi per creare circolo “virtuoso” per occupazione locale
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02/08/2016  | Federalismo.  

 

 

 

IMPOSTA DI SOGGIORNO E DI SBARCO: NEL 2016 VIENE APPLICATA IN 650 COMUNI

 

DA COURMAYEUR A FAVIGNANA ECCO ALCUNI COMUNI CHE APPLICANO L’IMPOSTA

 

NEL 2015 IL GETTITO É STATO DI 431 MILIONI DI EURO (IL 20,5% IN PIÚ SUL 2014)

 

NEL 2015 ROMA HA INCASSATO 123 MILIONI DI EURO; MILANO 61 MILIONI DI EURO;

VENEZIA 27,5 MILIONI DI EURO; FIRENZE 26,7 MILIONI DI EURO

 

A CURA DEL SERVIZIO POLITICHE TERRITORIALI DELLA UIL

 

 

In principio fu Roma.

 

Correva l’anno 2010, quando fu istituita nella capitale per ripianare il deficit comunale (Decreto Legge 78 del 2010). Fu poi introdotta strutturalmente per tutti i Comuni dal Governo Berlusconi, con il decreto legislativo sul fisco municipale, in attuazione del federalismo fiscale (DLGS. 23 del 2011, lo stesso che istituiva l’IMU).

 

Parliamo dell’imposta di soggiorno e di imposta di sbarco, un’imposta facoltativa di carattere locale applicata a carico delle persone che alloggiano nelle strutture ricettive situate in località turistiche o città d’arte.

 

Storicamente non è una novità: in Italia fu istituita per la prima volta nel 1910 per le località termali e balneari e poi nel 1938 estesa alle città d’arte. Fu abolita nel 1989 alla vigilia dei mondiali di calcio del 1990.

 

Ma come funziona?

 

L’imposta di soggiorno, da istituirsi con Regolamento Comunale approvato dal Consiglio, può essere applicata da 10 centesimi a un massimo di 5 euro per notte di soggiorno (fa eccezione Roma dove l’imposta può arrivare a 10 euro per notte); mentre la tariffa per la tassa di sbarco sulle isole minori è di 1,50 euro a persona. 

 

Il relativo gettito è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, di manutenzione, fruizione e recupero di beni culturali e ambientali locali, nonché dei relativi servizi pubblici locali. 

 

Le modalità di applicazione sono diverse e vanno dal versamento di un importo fisso a un importo variabile a seconda delle stelle della struttura.

 

La maggioranza dei comuni ha scelto di diversificare le tariffe in base alle “stelle” attribuite alle strutture. Si paga per una o più notti in albergo, ma anche campeggi, bed&breakfast e agriturismi sono toccati dall’imposta.

 

Se nel 2011, anno di esordio di tale imposta, prevista dal Decreto sul federalismo municipale, i comuni che avevano optato per l’imposta si contavano sulle “dita di una mano” (Venezia, Roma, Firenze, Catania, Padova, Vieste, Villasimius e pochi altri). A queste città o località turistiche si sono aggiunte nel tempo altre comuni quali: Milano, Bologna, Napoli, Aosta, Livorno, Perugia, Matera, Vicenza, Verona, Ancona, Como, Siena, Pisa, Lecce, La Spezia, Ragusa, Genova, Torino, Massa, Verbania, Bergamo, Parma, Pesaro, Modena, Salerno, Lodi, Ferrara, Livorno, Grosseto, Ravenna, Trapani, Messina, Rimini, Palermo (dal 2014),Siracusa, Sondrio, Lucca.

 

Ad oggi, nel 2016, secondo ilServizio Politiche Territoriali della UIL sono 650 icomuni che applicano l’imposta di soggiorno, dato stabile rispetto al 2015 e in aumento del 14% rispetto al 2014. Per quest’anno, anche questa tassa, come le altre imposte locali, è soggetta al blocco degli aumenti decisi a livello nazionale con la Legge di Stabilità.

 

Non solo le grandi città, ma dal mare alla montagna, dalle località termali alle località sui laghi, vale a dire le cosiddette località turistiche, i comuni hanno introdotto il balzello: Riccione, Cattolica, San Gimignano, Vieste, Ostuni, Alberobello, Gallipoli, Otranto, Ostuni, Fondi, Sperlonga, Sabaudia, Tropea, Soverato, Scalea, Roccella Jonica, Senigaglia, San Benedetto del Tronto, Terracina, Gaeta, Viareggio, Fiumicino, Giardini Naxos, Ravello, Taormina, Erice, Cefalù, San Vito Lo Capo, Terrasini, Sorrento, Villasimius, Budoni, Pula, Muravera, Cernobbio, Cortona, Jesolo, i Comuni della cinta di “Gardaland”, i Comuni della Val d’Arno, Orvieto, Montepulciano, San Gimignano, Montecatini, Montalcino, Fiuggi, Chianciano Terme, Ortisei, Auronzo, Roccaraso, Pescasseroli, Salice d’Ulzio, Bormio, Barolo, Barbaresco, Courmayeur, Cogne, ecc.

 

 

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