IL XVI CONGRESSO DELLA UIL:
UN TRAGUARDO ED UN PUNTO DI RIPARTENZA
Di Carmelo Barbagallo, Segretario Generale Aggiunto UIL
Il Congresso che andremo a celebrare, il prossimo mese di novembre, sarà davvero un congresso impegnativo, uno di quegli appuntamenti importanti che segnano la storia di una grande Organizzazione sindacale.
Anzitutto perché, con questa scadenza, giunge a conclusione il periodo che ci separa dalla Conferenza di Organizzazione e dei Servizi che abbiamo tenuto, nell’ottobre 2012, a Bellaria, con tutti gli impegni per la rimodulazione organizzativa dell’intera UIL.
La direzione di marcia allora individuata, fissata nelle riunioni degli Organi di voto nelle diverse realtà confederali regionali e dei livelli nazionali delle Unioni di Categoria, nonché con l’adozione del nuovo Statuto della UIL e relativo Regolamento di attuazione nel dicembre del 2012, prevedeva, infatti, che con il Congresso successivo la UIL dovesse vedere realizzata la riforma organizzativa.
Si tratta, pertanto, di verificare, nell’appuntamento congressuale quanto finora attuato delle scelte allora compiute, adeguare i comportamenti, recuperare ritardi e, al contempo, porre i nuovi obiettivi e fare le ulteriori scelte in direzione di un’Organizzazione con una struttura, con strumenti, con strategie vincenti per il raggiungimento degli obiettivi politico-sindacali che il Congresso va a definire.
Gli obiettivi, individuati dalla ottava Conferenza di organizzazione e dei servizi Uil, sono aggregabili, come molti ricorderanno, nelle seguenti azioni: valorizzare le presenze Uil nei luoghi di lavoro, rafforzare l’insediamento sul territorio, ottimizzare l’impegno UIL in Europa, ammodernare le strutture orizzontali, mettere in sinergia il sistema delle Categorie, realizzare l’integrazione del “Sistema Servizi Uil”, coordinare le politiche di proselitismo, qualificare i gruppi dirigenti, diffondere e socializzare il sistema comunicativo della Uil, valorizzare gli strumenti di cui la Uil dispone, perseguire l’efficace utilizzo delle risorse economiche.
Davvero allora ci aspettiamo che, al traguardo del Congresso, giunga una UIL con molte meno “strutture” di Camere Sindacali e molti più punti di contatto e di presidio sul territorio, con i livelli regionali delle Categorie e confederali in grado di esercitare appieno il rilevante ruolo che è stato ad esse conferito per gestire una realtà complessa e adeguatamente estesa. Verificheremo che sia realizzata ovunque la scelta di apertura dei Consigli, di ogni livello e contesto organizzativo, alla presenza dei delegati sindacali di base, degli operatori dei servizi, di coloro che presidiano il territorio, con tanti giovani accanto a dirigenti di più lunga esperienza, con tante donne. E, per converso, che le segreterie e gli organi esecutivi siano composti da un numero ristretto di dirigenti, ognuno dei quali non assomma cariche e incarichi ma si dedica fino in fondo a “fare bene quanto gli viene chiesto dall’organizzazione”, realizzando contenimento di costi e recupero di risorse umane ed economiche da giocare tutte sul territorio e nella presenza nei luoghi di lavoro e di vita delle persone.
I Servizi della UIL, che in questi mesi sono stati impegnati a praticare sinergie, presenze comuni ed intrecciate, stanno scommettendo su un maggior ruolo dei delegati di base che, davvero, possono portare questi strumenti di tutela e per la realizzazione dei diritti a contatto con i lavoratori nelle aziende e negli uffici. Verificheremo il percorso fatto e rilanceremo la centralità nella strategia sindacale di questo modo di prestare attenzione ai bisogni delle persone per aiutare chiunque abbia un problema, allargando il novero degli strumenti così da abbracciare tutta la complessità dei bisogni, estendendo la presenza di queste strutture in tutti i luoghi di lavoro e di vita.
Nel presentare il bilancio di quattro anni al Congresso, che è il massimo livello di espressione democratica dell’organizzazione e l’organo che esprime indirizzi e fissa impegni, faremo ben notare come gli iscritti al Sindacato sono cresciuti nel numero nello scorso quadriennio, evidenzieremo quanti sono gli aderenti, in modo diretto o per seconda affiliazione di altre associazioni che si sono legate alla UIL, misureremo l’allargarsi del perimetro di azione e di raccolta del consenso e dell’apprezzamento per la nostra Organizzazione. Sarà l’occasione per tarare ancora meglio le politiche per il proselitismo, che a Bellaria abbiamo deciso di condurre in modo non frammentato ma comune fra le diverse categorie e, anche qui, con un diretto impegno e regia dei livelli regionali...