La UIL deve dare il suo contributo per la soluzione dei problemi del nostro Paese, forte dei suoi valori e delle sue radici
MAGGIO 2018
17° Congresso Uil
La UIL deve dare il suo contributo per la soluzione dei problemi del nostro Paese, forte dei suoi valori e delle sue radici
di   Sonia Ostrica

 

In un contesto di instabilità politica come quello che stiamo vivendo, cosa vi aspettate dal Sindacato confederale e, in particolare, quale ruolo dalla UIL? E ancora. Dove ritenete che si sarebbe potuto “fare di più” e, quindi, da dove è necessario ripartire?

Abbiamo osservato con preoccupazione tentativi di disintermediazione del ruolo del Sindacato da parte del Governo e della politica. Tali tentativi non hanno giovato al Paese. Al contrario, i fatti dimostrano che importanti risultati, come in materia di pensioni e di rinnovo del CCNL nel pubblico impiego, possono essere raggiunti solo attraverso un dialogo costruttivo. Su questa strada bisogna continuare, riaffermando il ruolo di rappresentanza del Sindacato e rinnovando la capacità di elaborare valutazioni e proposte sulle questioni sociali ed economiche. Va ribadito in particolare il valore della partecipazione e del confronto come strumento democratico indispensabile per lo sviluppo sociale ed economico. Per il pubblico impiego, la UIL deve sollecitare il Governo mantenere l’impegno per l’immediato rinnovo del Contratto Nazionale e per concludere in tempi rapidi il processo di stabilizzazione dei precari. Come categoria riteniamo urgente che nel Paese sia avviato un confronto in tema di Ricerca, Innovazione ed Alta Formazione. Dopo una lunga stagione di tagli indiscriminati, va avviata una nuova fase di investimenti in favore delle Istituzioni Pubbliche con obiettivi precisi: crescita  delle risorse finanziarie per le attività di alta formazione e ricerca, crescita del numero degli addetti, definizione di una nuova governance degli EPR, creazione di sinergie tra Enti ed Istituzioni, crescita del livello di efficienza. In questa ottica riteniamo importante che il prossimo Congresso Confederale della UIL sia un momento di riflessione e di proposta per una politica scientifica e tecnologica del nostro Paese, finalizzata allo sviluppo civile e culturale, al benessere sociale ed economico, alla crescita di una nuova e qualificata occupazione.

 

Il percorso che ci sta portando al congresso confederale ha visto svolgersi preliminarmente tutti congressi dei nostri livelli, quali sono state le “parole d’ordine” che hanno segnato i vostri incontri o che avete registrato come prioritarie nel dibattito tra i vostri delegati?

I Congressi della nostra Categoria hanno ovviamente affrontato le questioni più significative e rilevanti della Ricerca, dell’Università e dell’AFAM. Per queste Istituzioni, decisive per lo sviluppo del Paese, l’impegno dei quadri e dei delegati della UIL RUA è quello di chiedere una piena e riconosciuta valorizzazione delle specificità e delle competenze, anche attraverso la piena applicazione del Contratto. Va sottolineato che la fase congressuale è stata fortemente caratterizzata dalla firma del nuovo CCNL “Istruzione e Ricerca”, dalle elezioni delle RSU 2018 e della costituzione della Federazione UIL SCUOLA RUA. Tutti questi passaggi sono stati evidentemente di estremo rilievo sul piano organizzativo e sono stati affrontati riaffermando un forte senso di identità di Categoria e di appartenenza alla UIL. Le parole d’ordine sono state quindi molto centrate sui temi del rinnovo del Contratto, sulla stabilizzazione dei precari, sul rilancio dei nostri settori. A ciò si aggiunge ovviamente il tema lavoro. Riteniamo che debba essere riaffermato il valore e la dignità del lavoro, puntando ad un contrasto efficace di ogni forma di sfruttamento e intervenendo per debellare le morti sui posti di lavoro. Il benessere lavorativo deve diventare un obiettivo centrale della politica, con interventi e misure dirette ad accrescere i controlli ed ad favorire la crescita dell’occupazione, con particolare riferimento alla condizione delle donne, dei giovani e del Mezzogiorno. Infine, la UIL RUA ha inteso assumere la lotta al femminicidio come un contenuto fondante dell’azione del Sindacato. Nel nostro Paese il femminicidio sta assumendo forme e dimensioni intollerabili: servono politiche di intervento e di supporto a donne troppo spesso lasciate sole. Serve soprattutto che tutti, donne e uomini insieme, siano impegnati a mettere in discussione modelli sociali e culturali arretrati, nei quali le donne continuano ad essere relegate in una condizione di subalternità. Questi modelli hanno finora imprigionato di fatto le sensibilità e la libertà di tutti, donne e uomini: a tutti noi ed al Sindacato spetta il compito di contrastarli e superarli definitivamente, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle famiglie, in tutta la società.

 

Nella Conferenza di organizzazione ci siamo prefissati un nuovo modello organizzativo,  quello del c.d. “Sindacato a rete”, nell’intenzione di aprirci sempre più e nel contempo avvicinarci alle nostre realtà a tutti i livelli.  Un nuovo modo di operare, fatto di confronto, condivisione e sinergia tra Confederazione, categorie, territori e servizi. Un’idea, insomma, di democrazia e di aggregazione che deve essere alla base della natura stessa di corpo intermedio quale siamo. Ebbene a che punto ritenete di essere con questo modello?

Riteniamo che questo modello organizzativo sia il futuro del nostro Sindacato. Nella nostra recente esperienza, le fasi di maggiore rilevanza sono state affrontate e superate positivamente grazie ad un costante confronto con la Confederazione e con le altre Categorie: l’accordo del 30 novembre 2016, la riforma del pubblico impiego, la trattativa per il rinnovo del CCNL, le stabilizzazioni. Questa impostazione va sviluppata perchè garantisce un maggiore coordinamento tra le strutture, una crescita del senso di appartenenza alla UIL, una partecipazione diffusa e soprattutto dei risultati tangibili per le lavoratrici ed i lavoratori. Al nostro interno, dobbiamo puntare sul lavoro comune, a partire dai quadri fino alle strutture regionali, nazionali e confederali, riconoscendo il valore di una azione sindacale condivisa, che inizia dall’ascolto quotidiano nei posti di lavoro.

 

Tutto questo sottace una visione di UIL che è quella che fin dalla sua nascita l’ha resa un’organizzazione laica, solidale e aperta, perchè sempre rispettosa del pensiero altrui. Nelle tante assemblee che si sono svolte in questi mesi, nei congressi, nelle campagne per le elezioni delle RSU e suoi luoghi di lavoro si è respirato tra le persone un grande senso di appartenenza alla nostra organizzazione, che sempre più si sono unite attorno ai nostri valori. Partendo proprio da questo bellissimo senso di riconoscimento nella UIL, cosa vi aspettate dal vicino appuntamento congressuale?

Ci aspettiamo che questo lavoro continui. La UIL deve dare il suo contributo per la soluzione dei problemi del nostro Paese, forte dei suoi valori e delle sue radici. Forte soprattutto di una nuova capacità di aprirsi all’esterno e di coinvolgere nella partecipazione e nella militanza i più giovani tra i lavoratori e le lavoratrici. I nostri valori sono quelli della solidarietà sociale e dell’accoglienza, della laicità aperta al confronto ed alla condivisione, del coinvolgimento pieno e dell’ascolto, dell’impegno e della coerenza di esserci sempre nelle vertenze e nelle rivendicazioni. L’impegno come UIL a tutti i livelli non può che far crescere la nostra organizzazione, che è e resta molto dinamica e tesa verso l’abbattimento dei muri ed il superamento dei vincoli capestro che hanno per troppo tempo mortificato il lavoro anche pubblico e ridotto i cittadini in stato di sudditanza al mercato e ad una politica neoliberista che ha fermato anziché favorire lo sviluppo reale del Paese.

 

 

* Segretaria Generale UIL RUA

 

 

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