La giustizia sociale intesa quale valore di democrazia e di libertą passa attraverso una profonda valorizzazione della qualitą del lavoro
MAGGIO 2018
17° Congresso Uil
La giustizia sociale intesa quale valore di democrazia e di libertą passa attraverso una profonda valorizzazione della qualitą del lavoro
di   Vito Panzarella

 

In un contesto di instabilità politica come quello che stiamo vivendo, cosa vi aspettate dal Sindacato confederale e, in particolare, quale ruolo dalla UIL? E ancora. Dove ritenete che si sarebbe potuto “fare di più” e, quindi, da dove è necessario ripartire?

Oggi più che mai, in un contesto politico così frastagliato ed incerto, dove le ragioni dell’esercizio del potere hanno focalizzato e accentrato tutta l’attenzione, tralasciando, anzi abbandonando, i temi che dovrebbero essere al centro di qualsiasi agenda politica, il Sindacato rimane l’unico soggetto portatore degli interessi delle persone e della società civile. La tutela dei diritti costantemente aggrediti da un modello economico fondato sul profitto finanziario e non più sulla produzione come valore di ricchezza e di redistribuzione. Allora la UIL deve rivendicare con forza il proprio ruolo di soggetto di PARTE. E la parte che va difesa e tutelata sono i lavoratori ed i pensionati. La giustizia sociale intesa quale valore di democrazia e di libertà passa attraverso una profonda valorizzazione della QUALITÀ del lavoro, perché oggi il lavoro è sempre più inteso come semplice fattore della produzione e ciò, come si è visto, ha prodotto uno svilimento delle tutele e dei diritti dei lavoratori. Bisogna quindi, proseguire, in modo sempre più incisivo, sulla strada del confronto e della concertazione quali strumenti di democrazia e di condivisione con le Istituzioni, con il Governo, con le controparti datoriali per tornare ai valori della redistribuzione della ricchezza e della qualità del lavoro quali principi fondanti di questo Paese.

 

Il percorso che ci sta portando al congresso confederale ha visto svolgersi preliminarmente tutti congressi dei nostri livelli, quali sono state le “parole d’ordine” che hanno segnato i vostri incontri o che avete registrato come prioritarie nel dibattito tra i vostri delegati?

La “parola d’ordine” del nostro XVII Congresso è stata “Lavoro un diritto da ricostruire”. Due concetti profondamente legati ed interconnessi: la qualità del lavoro non può prescindere dalla sua sicurezza: sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto nel settore edile dove il rischio di infortunio coincide troppo spesso e drammaticamente con esiti mortali, sicurezza di un lavoro degno di questo nome significa lavoro equamente retribuito, tutelato, non soggetto a logiche puramente speculative e finanziarie, stabile, dignitoso. Da troppo anni ormai il mercato del lavoro si è trasformato in un’arena dove la precarizzazione, lo sfruttamento delle persone, lo svilimento del lavoro sono diventati la regola. Per noi tutto questo è inaccettabile e non è più rinviabile una riforma del mercato del lavoro che rimetta al centro la persona quale “valore” del sistema produttivo.

 

Nella Conferenza di organizzazione ci siamo prefissati un nuovo modello organizzativo, quello del c.d. “Sindacato a rete”, nell’intenzione di aprirci sempre più e nel contempo avvicinarci alle nostre realtà a tutti i livelli. Un nuovo modo di operare, fatto di confronto, condivisione e sinergia tra Confederazione, categorie, territori e servizi. Un’idea, insomma, di democrazia e di aggregazione che deve essere alla base della natura stessa di corpo intermedio quale siamo. Ebbene a che punto ritenete di essere con questo modello?

Il sistema “a rete” coniato dalla UIL è a nostro avviso valido e indispensabile per rafforzare i valori della Confederalità, scegliendo la centralità dei territori e dei luoghi di lavoro quale punto di partenza e non di arrivo, per le nostre azioni. I vari processi di riconfigurazione della presenza territoriale delle Categorie e della stessa Confederazione stanno creando alcuni disallineamenti rispetto alle reciproche interfacce organizzative, nella consapevolezza che quello regionale rappresenta il comune livello di raccordo. È logico attendersi che le Unioni Regionali affrontino con determinazione gli obiettivi posti dalla riforma organizzativa deliberata dall’ultima Conferenza di organizzazione. Sul fronte del sistema dei servizi ci aspettiamo che si perfezionino i percorsi di accorpamento e si definisca in modo celere e proficuo il loro rilancio, garantendo ad ogni nostro iscritto di poter contare su un servizio efficiente, il più vicino possibile, a costo contenuto e omogeneo sul territorio. L’attività dei servizi dovrà svilupparsi nella più ampia visione degli obiettivi organizzativi generali, al fine di costituire un valore aggiunto per l’incremento del consenso in favore delle categorie e quindi della stessa UIL.

 

Tutto questo sottace una visione di UIL che è quella che fin dalla sua nascita l’ha resa un’organizzazione laica, solidale e aperta, perché sempre rispettosa del pensiero altrui. Nelle tante assemblee che si sono svolte in questi mesi, nei congressi, nelle campagne per le elezioni delle RSU e suoi luoghi di lavoro si è respirato tra le persone un grande senso di appartenenza alla nostra organizzazione, che sempre più si sono unite attorno ai nostri valori. Partendo proprio da questo bellissimo senso di riconoscimento nella UIL, cosa vi aspettate dal vicino appuntamento congressuale?

Dobbiamo cogliere tutte le opportunità che permettano alla UIL una maggiore crescita politica e organizzativa e, per farlo, dobbiamo essere tutti determinati e convinti che la forza della nostra organizzazione sindacale confederale passa necessariamente attraverso il cambiamento. Ci auguriamo che il Congresso potrà essere l’appuntamento per realizzare una organizzazione sindacale rispondente sempre più alle reali esigenze del mondo del lavoro e per consolidare e migliorare il nostro lavoro quotidiano sia in ambito sindacale sia in quello dei servizi ai cittadini. Insomma, ora più che mai il nostro lavoro si basa sull’aprire porte delle nostre sedi sindacali e far conoscere sempre più il lavoro e le persone che fanno parte di questa grande organizzazione che è la UIL.

 

 

* Segretario Generale Feneal-Uil

 

 

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