Si deve lavorare per garantire pari opportunità e dignità ai lavoratori e a
tutti i cittadini
MAGGIO 2018
17° Congresso Uil
Si deve lavorare per garantire pari opportunità e dignità ai lavoratori e a tutti i cittadini
di   Domenico Proietti

 

In un contesto di instabilità politica come quello che stiamo vivendo, cosa vi aspettate dal Sindacato confederale e, in particolare, quale ruolo dalla UIL? E ancora. Dove ritenete che si sarebbe potuto “fare di più” e, quindi, da dove è necessario ripartire?

Durante questi anni di crisi economica, il Sindacato è stato un importante baluardo per la tenuta della coesione sociale del nostro Paese. Abbiamo ottenuto importanti risultati a difesa dei diritti dei lavoratori che hanno subito attacchi da più parti. Si è riaffermato il diritto alla contrattazione nel settore privato e, dopo nove anni, nel settore pubblico, salvaguardando il contratto Nazionale che era messo in discussione, incentivando la contrattazione di secondo livello, e sviluppando anche il Welfare aziendale. La UIL è impegnata nel rafforzamento di un Sindacato moderno, laico e riformatore, fondato sui principi di libertà, di democrazia, di pluralismo, di tolleranza e di inclusione. La UIL, in questi anni, è diventato un vero e proprio Sindacato nuovo, in grado di intercettare ed interpretare i problemi della società italiana. Un sindacato nuovo, in cui tanti lavoratori con idee partitiche diverse, hanno trovato una casa comune dove fare Sindacato.

 

Il percorso che ci sta portando al congresso confederale ha visto svolgersi preliminarmente tutti congressi dei nostri livelli, quali sono state le “parole d’ordine” che hanno segnato i vostri incontri o che avete registrato come prioritarie nel dibattito tra i vostri delegati?

Si deve lavorare per garantire pari opportunità e dignità ai lavoratori e a tutti i cittadini, ricucendo i legami, preservando l’unità e la solidarietà e restituendo fiducia anche alle nuove generazioni. Attraverso l’attività Congressuale, da molti delegati, sono emersi come prioritari temi importanti. Occorre procedere con un’immediata riduzione delle tasse in quanto, in Italia, sono ancora troppo alte. Per farlo in maniera equa e giusta bisogna cominciare a tagliarle significativamente e in maniera mirata ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, che contribuiscono per oltre l’84% al gettito fiscale. Questo intervento favorirebbe un’ulteriore ripresa dei consumi contribuendo a una crescita più sostenuta del Pil. La riforma più complessiva del sistema fiscale deve essere fatta ispirandosi al principio costituzionale della progressività. Inoltre, è necessario un deciso contrasto all’evasione fiscale: un fenomeno in grado di rovinare una popolazione ed i suoi principi democratici di riferimento. Essa rappresenta un’ingiustizia che colpisce soprattutto i lavoratori dipendenti e pensionati, i quali sono i cittadini a più alta fedeltà fiscale. Per contrastare l’evasione si deve rispondere con determinazione e strumenti ad hoc varando una profonda riforma del sistema fiscale, costituendo una procura nazionale per il contrasto all’evasione, creando un’agenzia dedicata agli accertamenti ed ai controlli ed incentivando il contrasto di interessi soprattutto nei servizi alle famiglie. Sul fronte Previdenziale, c’è la necessità di continuare a cambiare la legge Fornero sulle Pensioni. Dopo i positivi interventi degli ultimi due anni, occorre introdurre una flessibilità di accesso alla pensione per tutti i lavoratori intorno ai 63 anni e dare a tutti la possibilità di pensionamento con 41 anni di contribuzione. Bisogna poi concentrarsi sulle future pensioni dei giovani, colmando i buchi contributivi dovuti alla frammentarietà delle loro carriere e, contestualmente, si devono eliminare le disparità di genere, che penalizzano le donne, valorizzando il lavoro di cura. Per quanto concerne le pensioni in essere si deve garantire, come previsto, la piena indicizzazione già dal 2019.

 

Nella Conferenza di organizzazione ci siamo prefissati un nuovo modello organizzativo, quello del c.d. “Sindacato a rete”, nell’intenzione di aprirci sempre più e nel contempo avvicinarci alle nostre realtà a tutti i livelli. Un nuovo modo di operare, fatto di confronto, condivisione e sinergia tra Confederazione, categorie, territori e servizi. Un’idea, insomma, di democrazia e di aggregazione che deve essere alla base della natura stessa di corpo intermedio quale siamo. Ebbene a che punto ritenete di essere con questo modello?

La UIL per prima ha intuito il valore dell’attività dei Servizi del Sindacato. L’attività dei Servizi infatti, in questi anni, per una precisa scelta, è diventata parte integrante di tutta la politica della UIL. Oggi, anche alla luce dei vergognosi tagli operati ai Caf ed ai Patronati, occorre consolidare questa visione, ricercando una sintesi nuova tra l’attività dei territori e delle categorie. Il Sindacato a rete deve crescere, mettendo in sinergia tutti gli strumenti utili a garantire una presenza capillare nel territorio nazionale.

 

Tutto questo sottace una visione di UIL che è quella che fin dalla sua nascita l’ha resa un’organizzazione laica, solidale e aperta, perché sempre rispettosa del pensiero altrui. Nelle tante assemblee che si sono svolte in questi mesi, nei congressi, nelle campagne per le elezioni delle RSU e suoi luoghi di lavoro si è respirato tra le persone un grande senso di appartenenza alla nostra organizzazione, che sempre più si sono unite attorno ai nostri valori. Partendo proprio da questo bellissimo senso di riconoscimento nella UIL, cosa vi aspettate dal vicino appuntamento congressuale?

La UIL è caratterizzata da una pluralità di culture, di storie e di esperienze e ciò costituisce un elemento prezioso per un Sindacato laico e riformatore. Dobbiamo valorizzare questo patrimonio, continuando nella nostra storica attitudine a proiettarci verso il futuro. I mutamenti sociali e politici pongono alla nostra attenzione nuovi grandi sfide. Dobbiamo affrontare queste sfide con lo studio, il confronto ed un grande dialogo con i lavoratori e le lavoratrici. Da tutti i Congressi territoriali e di categoria è emersa una grande identità e confederalità della UIL. È questo un punto da cui partire per continuare a difendere i diritti dei lavoratori e contribuire alla rinascita economica, sociale e civile del nostro Paese.

 

 

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