Blockchain tecnology
LUGLIO 2018
Attualità
Blockchain tecnology
di   Sara Tucci

 

Il 3 luglio presso il Cnel è stato presentato l’Osservatorio Italiano sulle politiche in materia di Blockchain, costituito mediante la cooperazione tra il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro e l’Università degli Studi Roma Tre. L’Osservatorio mira, attraverso questo tipo di tecnologia, all’interconnessione dellebanche dati a sostegno dellepolitiche attive per il lavoro equindi all’attuazione del sistema informativo unitario.Iniziamo dal capire di cosa sitratta.La Blockchain tecnologypermette la creazione di ungrande database per la gestione di transazioni condivisibili tra più nodi di unarete. Si tratta di un databasestrutturato in blocchi, i qualicontengono più transazioni,tra loro collegati in rete, inmodo che ogni transazioneavviata debba essere validatadalla rete stessa.Ciascun blocco è, quindi, anche un archivio di tutto lostorico di ciascuna transazione il quale può essere modificate solo mediante l’approvazione dei nodi della rete.Le transazioni possono essereconsiderate non modificabilise non attraverso la riproposizione e la “ri”-autorizzazione delle stesse da parte di tutta la rete.

La tecnologia basata sulla Blockchain, infatti, viene definita: -sicura, poiché si tratta di un database criptato con precise regole di sicurezza; -basata sul consenso, in altre parole, è un archivio aperto a tutti i partecipanti e modificabile solo con il consenso di tutti; -immutabile, in quanto garantisce l’immutabilità assoluta di tutte le informazioni; -trasparente, tutti i partecipanti possono vedere tutto e in qualsiasi momento. Alessandro Toscano, prorettore dell’Università Roma Tre con delega all’innovazione e il trasferimento tecnologico, durante la presentazione dell’Osservatorio, ha parlato della Blockchain come un database distribuito che non si trova fisicamente solo su un server ma su più computer nello stesso momento, tutti perfettamente sincronizzati sugli stessi documenti, consentendone il reperimento d’informazioni in maniera rapida e soprattutto sicura.

Dal consigliere del Cnel Silvia Ciucciovino è stato poi rilevato a quali scopi questo tipo di tecnologia può essere utile nel mercato delle politiche attive per il lavoro, partendo da come il d.lgs. n. 150/2015 abbia completamente ridisegnato la filosofia di queste, dei servizi al lavoro e come il corretto funzionamento di tali politiche sia di strategica importanza. Le informazioni presenti nel Sistema unitario delle politiche del lavoro costituiscono una base indispensabile per la creazione e il rilascio del fascicolo elettronico del lavoratore in cui confluiscono dati e informazioni che fanno capo a soggetti diversi. Ed è proprio per questi scopi che è stato posto l’accento su come la creazione di una Blockchain modellata su queste esigenze sia vantaggiosa per la costruzione e alimentazione continua del fascicolo elettronico del lavoratore, in quanto, può far superare i problemi connessi alla creazione di un database unitario, a favore di una logica di database distribuito, che permetterebbe di organizzare tutte le informazioni iniziando dall’identità del singolo lavoratore costituendone così il fulcro di un sistema in grado di tracciare e registrare nel tempo in modo attendibile, veloce, sicuro e immodificabile la storia del singolo nel mercato del lavoro.

L’obiettivo è quindi l’instaurazione di una Blockchain tra i vari soggetti della rete nazionale, costituiti dai diversi attori abilitati a partecipare, tra i quali ad esempio l’ANPAL, il Ministero Del Lavoro, le Regioni, i centri per l’impiego, INPS, INAIL etc.… rimanendo ciascuna di queste nella piena titolarità e gestione esclusiva delle rispettive basi di dati e così concorrendo tutte alla costruzione dei singoli blocchi della catena con l’inserimento dei dati ciascuno per la parte di propria competenza. È stato elaborato dal team di ricerca un modello che potrebbe consentire la messa in atto di questo progetto e in prospettiva più ampia anche del sistema informativo unitario delle politiche del lavoro. Usando dati già nella disponibilità di Anpal, potrebbe essere poi utilizzato anche su ulteriori livelli. Altro utilizzo di questa tecnologia è stato illustrato da Michele Faioli, consigliere del Cnel, prevedendone la possibile applicazione per gli Smart Contracts. Questi, altro non sono se non le “trasposizioni” in codice di contratti in modo da verificare in maniera automatica l’avverarsi di determinate condizioni e di auto-eseguire in automatico azioni nel momento in cui le condizioni determinate tra le parti sono raggiunte e verificate. È basato su un codice che “legge” sia le clausole che sono state concordate sia le condizioni operative nelle quali queste devono verificarsi e si auto-esegue automaticamente nel momento in cui i dati riferiti alle situazioni reali corrispondono ai dati riferiti alle condizioni e alle clausole concordate. La Blockchain tecnology può avere quindi vari sviluppi nel mercato del lavoro e dallo stesso Alessandro Toscano è stato affermato che, nonostante non si possa pensare che questa sia la panacea per tutti i mali, potrà comunque consentire ampliamenti nell’ambito delle politiche attive del lavoro. Il presidente del Cnel Tiziano Treu ha inoltre sottolineato come l’Osservatorio costituito, sia candidato a rappresentare l’Italia all’interno della EU Blockchain Observatory and Forum, che a sua volta ha già dato la disponibilità ad accoglierlo nella rete degli Osservatori europei.

 

 

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