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Non si può scaricare la crisi economica sul costo del lavoro: no al salario minimo
Dichiarazione di Anna Rea
18/04/2012  | Internazionale.  

 

Nel corso di un incontro con Joachim Poss, vicepresidente del partito tedesco, SPD, il Segretario confederale della Uil, Anna Rea, ha dichiarato di considerare pericolosa una risposta alla crisi economica europea basata solo su misure di austerità. Una preoccupazione condivisa anche dalla SPD. “Ecco perché – ha precisato Rea - solleciteremo impegni, sia in ambito europeo sia nei singoli rispettivi Paesi, per azioni politiche mirate alla crescita, a maggiore produttività e efficienza e alla protezione sociale.

 

La Uil, in particolare, chiede al Governo nazionale di tagliare le spese improduttive e di ridurre le tasse sul lavoro e invita la Commissione europea a desistere dalla pericolosa idea di introdurre il salario minimo in tutti i Paesi.

 

Pensare che si possa aumentare l’occupazione riducendo i salari o ridimensionando il diritto contrattuale e l’autonomia delle parti in materia salariale non solo è sbagliato, come dimostrano i dati dei paesi europei dove il salario minimo già esiste, ma è anche preoccupante perché conferma la poca lungimiranza, in materia di politiche del lavoro e della crescita, della stessa Commissione Europea.

 

Domani, nella riunione dell’esecutivo della Confederazione Europea dei Sindacati, la Uil proporrà iniziative di sensibilizzazione affinché in Europa non si assumano decisioni che penalizzino ulteriormente i salari dei lavoratori e che mettano in discussione i diritti contrattuali”.