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UE, crescita e occupazione: dichiarazione di Anna Rea
23/05/2012  | Internazionale.  

 

Questa mattina a Bruxelles una delegazione ristretta della Confederazione Europea dei sindacati (CES) guidata dalla Segretaria Generale Bernadette Segol ha incontrato il Presidente del Consiglio Europeo Van Rompuy in vista del Vertice informale che si terrà questa sera tra i capi di stato e di governo dei paesi dell'Unione e in previsione del Consiglio europeo di giugno.

 

L'incontro è stata l'occasione per ribadire la necessità che l'Europa inverta la rotta abbandonando le politiche di austerità e intraprendendo urgentemente la strada della crescita e dell'occupazione facendo inoltre con gli europei un contratto sociale e non solo fiscale.

 

Anna Rea, segretario confederale UIL presente all'incontro in rappresentanza dei sindacati italiani ha evidenziato, nel corso del suo intervento, l'urgenza di tali azioni poiché in Italia e in molti paesi europei è a rischio la tenuta sociale e democratica.

 

Le azioni, pur necessarie fatte in questi mesi dal governo italiano hanno costi elevatissimi per i lavoratori e i cittadini, che stanno pagando con la disoccupazione, soprattutto giovanile, una forte pressione fiscale e una riduzione secca dei consumi.

 

Per questo servono azioni mirate a finanziare lo sviluppo, in particolare occorre istituire i project bond per finanziare le infrastrutture (rappresentano un primo passo verso gli Eurobond); occorre inoltre separare dal conteggio del patto di stabilità dei singoli Paesi le risorse indirizzate agli investimenti.

 

L'attuale sistema penalizza la capacità di investimenti e fa aumentare un sentimento antieuropeista che induce i cittadini a vedere l'Europa come il problema e non la risposta adeguata alle loro necessità.

 

Infine, Anna Rea ha sottolineato quanto sia pregiudiziale per i singoli paesi e per l'Europa valorizzare il dialogo sociale e il ruolo delle parti sociali che hanno il diretto contatto con la realtà.

 

Purtroppo registriamo, dopo dieci anni dall'entrata in vigore della moneta unica, una gestione debole della politica europea e la mancanza di una leadership. Questo complica la possibilità di un'unica azione condivisa da tutti i Paesi.

 

Anna Rea a Bruxelles

 

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