IMMIGRAZIONE  - Ivana VERONESE
La trattativa infinita sulla pelle dei disperati e dei rifugiati
sbarchi_pozzallo.jpg
15/07/2018  | Immigrazione.  

 

 

La trattativa infinita sulla pelle dei disperati e dei rifugiati

 

di: Roberto Zaccaria,Presidente del Consiglio italiano per i rifugiati

 

 

Roma, 15 luglio 2018 - Ogni nave che arriva in prossimità delle nostre coste con migranti a bordo, sia essa una nave delle Ong, che un mercantile di passaggio, che una nave di Frontex o della nostra guardia costiera, viene tenuta in ostaggio con tutte le persone a bordo, al largo e distante dal porto, prima che si concluda la trattativa con i 27 Stati dell’Unione per il ricollocamento. Qualcuno è arrivato perfino ad ipotizzare una prima selezione in alto mare o addirittura un “riaccompagnamento” in Libia. E’ stato osservato che il primo atteggiamento viola tutte le direttive su accoglienza e procedure e il secondo configura un respingimento in un paese pericoloso in disprezzo delle più elementari regole in materia di “non refoulement”.

 

 

La prima osservazione da fare è che in questa estate del 2018 non esiste più una situazione di emergenza. Questa situazione non esiste più dal luglio dello scorso anno. Secondo i dati del Ministero dell’Interno sono sbarcati nel nostro paese in sei mesi poco più di 17.000 persone. L’anno passato di quest’epoca erano più di 70.000. Bloccare le navi e gli sbarchi in attesa di una ricollocazione è estremamente rischioso. Il rischio è quello di trovarsi in un vicolo cieco ed esporre il nostro paese a pesanti reazioni della comunità internazionale. Papa Francesco ha già invocato un atteggiamento più umano e prima o poi, lui che vive nel nostro paese, sarà costretto a rivolgersi direttamente ai nostri governanti...

 

 

 

>>>>  NEL LINK SOTTOSTANTE              L'articolo completo in PDF