SBARCO POZZALLO  - Ivana VERONESE
«Migranti scheletrici e debilitati, oltre 100 i minori»
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16/07/2018  | Immigrazione.  

 

 

Dietro l’ultimo caso politico del fine settimana ci sono le storie delle 450 persone arrivate in Sicilia stanotte e accolte dagli operatori. Unhcr: “Sono somali ed eritrei, hanno passato tutti almeno un anno nei centri di detenzione in Libia”. Medu: "Segni evidenti di torture". Croce Rossa: "Casi di disidratazione". Oim "Quattro i morti"

 

ROMA, 16 luglio 2018  -Denutriti e debilitati, quasi tutti con almeno un anno alle spalle di permanenza nei centri di detenzione libici. Dietro l’ultimo caso politico consumatosi nel fine settimana e che ha coinvolto le navi della Guardia costiera e di Frontex (poi risolto tra ieri pomeriggio e stanotte, con l’evacuazione prima di donne e bambini e poi l’approdo di tutti gli altri) ci sono lestorie di sofferenza raccolte dagli operatori delle organizzazioni internazionali, che nelle ultime 48 ore, hanno dato il benvenuto in Italia ai 450 migranti e richiedenti asilo provenienti dalla Libia. Tutti eritrei e somali, tra loro 43 donne, 14 bambini e 113 minori non accompagnati. 

 

“Gracilissimi, alcuni direi proprio scheletrici - racconta a Redattore sociale Marco Rotunno, responsabile comunicazione di Unhcr (Alto commissariato Onu per i rifugiati) in Sicilia - dai primi racconti che abbiamo raccolto tutti hanno passato un lungo periodo, non meno di un anno, dentro un hangar, cioè dentro un centro di detenzione in Libia. Questo è evidente anche dalle loro condizioni fisiche: sono in uno stato evidente di denutrizione, perché la malnutrizione è stata prolungata”...

 

 

 

 

 

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