Immigrazione  - Guglielmo Loy
Istat: cala la disoccupazione, ma solo per gli stranieri
Niente di confortante emerge sul fronte del lavoro
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22/06/2017  | Immigrazione.  

 

L'unico indicatore economico positivo degli ultimi tempi riguarda gli stranieri che vivono e lavorano in Italia, che, rivela l'Istat, hanno un tasso di occupazione superiore rispetto agli autoctoni

 

Redazione (AMC) https://www.diariodelweb.it/

 

ROMA, 23 giugno 2017- Se dati e statistiche sulla crescita dipingono un'Italia ormai fuori dai momenti più bui della crisi economica, è però vero che niente di confortante emerge sul fronte del lavoro: la disoccupazione, soprattutto quella giovanile, rimane tra le più alte d'Europa. L'unico indicatore positivo riguarda gli stranieri che vivono e lavorano in Italia, che, rivela l'Istat, hanno un tasso di occupazione superiore rispetto agli autoctoni. 

 

Settori più usuranti appannaggio degli stranieri

 

I settori in cui gli stranieri sono occupati sono quelli dei servizi, dell'agricoltura, dell'industria e delle costruzioni, dove i lavori sono più usuranti e i salari vanno al ribasso. Tutte occupazioni che sembrano ormai appannaggio degli stranieri. Non c'è quindi da stupirsi se, dal 2014 ad oggi, il tasso di occupazione degli stranieri residenti nel nostro Paese sia cresciuto a un ritmo più sostenuto di quello degli italiani. I dati parlano chiaro: nel primo trimestre di quest’anno, secondo le elaborazioni dell’Istat, si contano 326mila occupati in più rispetto al 2016 (+1,5%), ma la percentuale di chi ha un lavoro è più alta tra la popolazione straniera (con il 59,7%) che tra le famiglie italiane, ferme al 56,9%. Il divario è ancora maggiore tra la popolazione di sesso maschile: gli stranieri occupati sono infatti il 71,7%, contro gli italiani il 65,7%. Tra le donne, quelle occupate sono rispettivamente il 49,3% tra le straniere e il 48,1% tra le italiane.

 

La disoccupazione? Calata soprattutto tra gli immigrati

 

Insomma: sarà vero che la disoccupazione è scesa, ma è calata soprattutto tra la popolazione immigrata: -0,7% nel primo trimestre del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016, mentre tra gli italiani si è registrato un aumento dello 0,1%. La circostanza non è affatto una novità, ma piuttosto una costante degli ultimi anni. A dimostrarlo, anche i dati del Fisco: dal 2010 al 2016 l’Irpef degli stranieri è aumentato del 13,4%, mentre il gettito degli italiani è diminuito dell’1,6%.  Nell’ultimo decennio, tra il 2005 e il 2015, i dati assoluti Istat rivelano che gli stranieri che hanno trovato un impiego sono aumentati di 1,2 milioni (di cui 623 mila donne e 578 mila uomini), mentre un milione e centomila italiani hanno perso l’impiego sotto i colpi della crisi.

 

Negli ultimi 3 anni

 

Un trend confermato anche facendo riferimento agli ultimi tre anni, periodo in cui i lavoratori immigrati sono cresciuti più rapidamente di quelli italiani. Secondo i calcoli riportati da Linkiesta, dei 701mila dipendenti in più nel primo trimestre del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2014, 501mila sono italiani e 187mila stranieri. Ciò significa che oltre il 26% dei nuovi occupati degli ultimi tre anni è immigrato, a fronte di una comunità che è pari al 10% della popolazione italiana.