Immigrazione  - Guglielmo Loy
Italiani e immigrati in piazza. È la Brescia dell’accoglienza
Una Brescia aperta, bella, giusta, ricca di diversità
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23/01/2017  | Immigrazione.  

 

Di Irene Panighetti, http://www.bresciaoggi.it/

 

Brescia, 22 gennaio 2017 - Una Brescia aperta, bella, giusta, ricca di diversità: così è stata definita la città ieri da chi ha partecipato alla «marcia per l’accoglienza dignitosa e la libertà di movimento», alla quale hanno preso parte esponenti di oltre 50 associazioni, cooperative, movimenti, realtà politiche, assieme a rappresentanti delle amministrazioni comunali, dal Comune di Brescia a quelli di Caino, Calvisano, Castegnato, Cellatica, Collebeato.

 

Ma soprattutto c’erano tantissime persone, circa tremila, tra richiedenti asilo, immigrati, bresciani, giovani e meno giovani, tutti in cammino per «gridare con orgoglio che questa città e questa provincia sanno e vogliono accogliere», ha dichiarato Giovanna Mantelli, della Consulta per la Cooperazione e la Pace del Comune di Brescia al microfono in largo Formentone, il punto di partenza del corteo. La stessa Mantelli che due ore dopo, alla conclusione si è detta «soddisfatta, felice e orgogliosa per la straordinaria partecipazione».

 

L’ENTUSIASMO era visibile ancor prima dell’inizio della manifestazione: tanti i bresciani ma tanti anche gli immigrati, arrivati da soli o assieme agli operatori delle associazioni che ogni giorno lavorano per fare accoglienza concreta, dignitosa ed efficace. Come Waly Ade, 23 anni, dal Senegal, in attesa di protezione umanitaria accompagnato nel suo percorso da Adl a Zavidovici: «Sono qui perché voglio vivere in Italia come cittadino e non come turista»; «qui voglio farmi una famiglia, lavorare, crescere con questo paese», ha aggiunto Kabu Kourouina, 21 anni, che vive a Gussago e che reggeva un cartello con scritto: «non siamo terroristi», perchè convinto che «gli italiani non devono avere paura di noi, ma anche noi immigrati non dobbiamo essere nelle condizioni di aver paura». Amadou invece reggeva una bandiera della pace, vive a Ospitaletto seguito dalla cooperativa Fraternità ed era in piazza per «il diritto di vivere qui».

 

PERSONE che sono arrivate per sfuggire a situazioni terribili ma anche dalle persecuzioni politiche, come ha sottolineato Abdoulaye Bah, dalla Guinea Conakri, che nel suo paese difendeva i diritti umani ed adesso è in Italia anche per continuare questa battaglia.

 

Marcia per i diritti quindi, e per questo erano presenti, con un enorme drappo arcobaleno, esponenti del Comitato Bresciapride: «Sosteniamo gli immigrati nella loro richiesta di uguaglianza e di rispetto, valori che sono anche nostri obiettivi», ha spiegato Renato Cifti di Equanime, una delle realtà del comitato.

 

Diritti che non è facile nemmeno chiedere, come ha ricordato Gabriele Zanni, sindaco di Palazzolo sull’Oglio ma intervenuto in rappresentanza del Coordinamento Sprar della provincia di Brescia: «Ho scelto di prendere la parola e so che è una scelta sconveniente e che mi costerà - ha sottolineato - ma oggi non è possibile voltarsi da un’altra parte, noi amministratori dobbiamo trovare il coraggio di fare ciascuno la sua parte, i Comuni devono essere i garanti dell’accoglienza con uno sguardo lungo, che non può essere quello delle elezioni ma dell’interesse della nostra comunità».

 

DOPO L’INTERVENTO di Gabriele Zanni, la parola è passata a Nazan Shirzad, fuggito dalla Siria, il quale ha invitato a «non dimenticare i nostri fratelli bloccati in Grecia», e poi Margherita Rocco, del Forum del Terzo Settore, la quale ha fatto appello a tutti i sindaci della provincia a partecipare ai bandi Sprar perché la micro-accoglienza è il modello che funziona. Franco Valenti della Fondazione Piccini è stato molto duro nei confronti «dei populisti, che con demagogia usano le paure delle persone e che fanno leva sulla situazione sociale ed economica disgregata, addossando le responsabilità ai richiedenti asilo che invece non di responsabilità non ne hanno alcuna».

 

Dopo Franco Valenti il corteo si è mosso per le vie del centro storico, straripando nelle stradine strette che ha riempito di musica, colori, slogan ma anche di gioia. Per far vedere a tutti che «questa città e questa provincia fanno accoglienza ogni giorno, in nome degli articoli 2 e 10 della nostra Costituzione» ha dichiarato negli interventi conclusivi in piazza Vittoria l’assessore alla Partecipazione Marco Fenaroli, leggendo al pubblico i due passaggi della Carta Fondamentale «per i nuovi cittadini ma anche per gli italiani che magari se li sono scordati».