Immigrazione  - Guglielmo Loy
Gli immigrati che lavorano senza tutele: un «tesoro sommerso» da 12,7 miliardi
Sono più di mezzo milione, nel Mezzogiorno è un lavoratore straniero su tre
africa-italy-migrants-big.jpg
24/10/2016  | Immigrazione.  

 

A tanto ammonta la ricchezza prodotta dai migranti che operano fuori dalle norme sui campi, nei cantieri e nelle case degli italiani. Sono più di mezzo milione, nel Mezzogiorno è un lavoratore straniero su tre. E lo Stato ci perde 5,5 miliardi di gettito

 

di Vladimiro Polchi, http://www.repubblica.it/

 

immi-risorsa-economia-bigROMA - Un esercito di invisibili lavora ogni giorno sui campi, nei cantieri e nelle case degli italiani. Produce ricchezza, ma in nero. Fa concorrenza sleale a chi lavora alla luce del sole. Sottrae soldi alle casse dello Stato. È l'esercito degli immigrati irregolari: oltre mezzo milione di occupati senza diritti, né tutele. Il loro "tesoro" sommerso vale ben 12,7 miliardi di euro. A fotografarlo è una ricerca della Fondazione Leone Moressa.

 

I 558mila invisibili. Il legame tra immigrazione ed economia sommersa è un'ampia area oscura. Basti pensare alla recente approvazione del disegno di legge contro il lavoro nero e il caporalato. I ricercatori della Moressa partono da una stima degli occupati stranieri irregolari al 2015: a livello nazionale si tratta di ben 558mila lavoratori, pari al 20% degli occupati stranieri totali. A livello territoriale, in termini assoluti, quasi la metà (249mila) si trova al Nord. L'incidenza maggiore sugli occupati stranieri è invece al Sud, dove gli irregolari rappresentano oltre un terzo (33,9%). E ancora: il 70% degli occupati irregolari lavora nei servizi. Interessante notare, tuttavia, come in agricoltura più di un terzo sia irregolare (36,8%) e anche nelle costruzioni (22,3%) la quota sia di oltre 1 ogni 5.

 

Il tesoro sommerso degli irregolari. Quanto vale il lavoro degli "invisibili"? Ebbene, la ricchezza prodotta dagli occupati stranieri irregolari è di 12,7 miliardi di euro, pari quasi a un punto di Pil. Non solo. Oltre alla mancata tutela dei diritti dei lavoratori e alla distorsione del mercato, lo sfruttamento lavorativo (in questo caso di manodopera immigrata) determina una perdita per le casse dello Stato sotto forma di mancato gettito fiscale, stimato dalla Fondazione Moressa in 5,5 miliardi di euro. "Questo dato - sostengono i ricercatori - testimonia come lo sfruttamento della manodopera immigrata danneggi non solo i lavoratori stessi ma anche il sistema economico nel suo insieme".

 

"Meglio metterli in regola". L'idea alla base della ricerca Moressa è che la regolarizzazione dei lavoratori immigrati possa portare un beneficio a tutti gli attori coinvolti: le imprese, attraverso un miglioramento della qualità della produzione, lo Stato, che riceverebbe un gettito fiscale e contributivo finora eluso, e infine gli occupati (compresi quelli già in regola), che vedrebbero innalzarsi gli standard qualitativi di produzione.

 

tabellina24102016