CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI  - Tiziana BOCCHI
Bocchi: necessario coinvolgere tutti i portatori d’interesse nella corretta applicazione del codice
codiceappalti.jpg
13/02/2019  | Contrattazione.  

 

 

Dichiarazione della Segretaria Confederale UIL, Tiziana Bocchi

 

Dopo una lunghissima assenza di confronto, questa mattina, CGIL CISL E UIL sono stati auditi dall’VIII Commissione Lavori Pubblici del Senato sull’applicazione del codice dei contratti pubblici.

 

Come sindacato abbiamo ricordato che il nuovo codice appalti recepisce tre direttive europee costruite sulla trasparenza, la legalità e la lotta alla corruzione, oltre alla chiarezza e alla correttezza nei confronti dei lavoratori e che CGIL CISL e UIL hanno seguito e condiviso la maggior parte del nuovo codice.

 

A tal fine, abbiamo ribadito che nelle gare d’appalto deve vincere la qualità del lavoro e dei materiali utilizzati, la sicurezza dei lavoratori, la salvaguardia ambientale, la corretta e puntuale applicazione dei contratti collettivi di lavoro, evitando dumping retributivi e sociali con l’azzeramento del lavoro nero, la regolarità nelle gare di affidamento e una maggiore formazione della pubblica amministrazione in grado di decidere in base ai contenuti del codice.

 

Inoltre, come CGIL, CISL e UIL, abbiamo posto il problema della necessaria riduzione delle stazioni appaltanti, dell’applicazione della clausola sociale eventualmente concordata con le oo.ss., l’eliminazione del massimo ribasso e procedere con l’offerta economicamente più vantaggiosa.

 

Non è vero che il nuovo codice degli appalti è un “tappo” per lo sviluppo, occorre semplicemente documentarsi prima di fare affermazioni non veritiere perché l’andamento delle gare d’appalto sono in continua crescita, così come peraltro dichiarato da più fonti.

 

Non è possibile aumentare le soglie al di sotto delle quali si può procedere con l’affidamento negoziato, vorrebbe dire non controllare la genuinità dell’appalto e soprattutto tagliare le gambe alle PMI che rappresentano circa il 98% del nostro sistema industriale e produttivo.

 

Questi contenuti ancora non riescono ad essere compresi da questo Governo e da quegli imprenditori che hanno fatto delle “scorciatoie” il loro principale modello di rispetto del codice appalti.

 

Infine, abbiamo chiesto, come accaduto nel passato, di essere coinvolti nelle scelte che riguardano lo sviluppo del paese. Aspettiamo ora di essere convocati in tempi rapidi dal Governo.

 

Roma, 13 febbraio 2019