Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 18/06/2018
Immigrazione? Proclami a parte, ecco come Lega e M5S lavorano contro gli interessi dell’Italia
Immigrazione? Proclami a parte, ecco come Lega e M5S lavorano contro gli interessi dell’Italia
18/06/2018  | Immigrazione.  

 

(di Violante Pallavicino)

 

Roma, 17 giugno 2018 - Dopo 2 anni di lavoro in commissione - il 16 novembre 2017 - il Parlamento europeo ha approvato un sistema che cancella il criterio del primo paese di accesso. Lo squilibrio creatosi tra i Paesi europei, a svantaggio di quelli che si affacciano nel Mediterraneo, e in particolare Grecia e Italia, ha dimostrato che il criterio di assegnazione dei migranti unicamente al Paese di arrivo, che impone appunto al migrante di inviare la richiesta di asilo al Paese di prima accoglienza, andrebbe rivisto, in un'ottica di maggiore equità. Se il 28 giugno (prossimo) il Consiglio Europeo deciderà di accogliere questo testo, nessuno sarà più costretto a fare richiesta d’asilo e rimanere in attesa di vederla accolta o rigettata anche per 2 anni in Italia, per il solo fatto di essere entrato in Italia. ANZI. La persona che arriva verrebbe registrata e per prima cosa verificato se abbia un familiare in altri paesi. Se sì, verrebbe subito ricollocata nel paese indicato. In caso contrario sarebbe ricollocata in uno dei paesi che non hanno ancora raggiunto la quota di migranti stabilita in base alla popolazione di ogni nazione europea (oggi il ricollocamento riguarda solo chi ha già ottenuto il diritto di asilo, nel caso specifico, in Italia)

 

Quindi se non ci sono legami con altri Paesi, i migranti non resterebbero più comunque in Italia o in Grecia, ma verrebbero redistribuiti fin da subito secondo un ricollocamento automatico.

 

Ma il rischio è che il testo salti. Austria, Romania, Ungheria, Slovenia e Slovacchia sono contrari. E l’Italia?

 

In commissione il voto finale del gruppo che include Lega (anche l’ex parlamentare Fontana, attuale Ministro della Famiglia) è stato negativo, mentre in Parlamento il 16 novembre è stata scelta l’astensione.

 

I 5 Stelle invece, sono stati sempre contrari, in entrambe le sedi. Bocciare questo testo vuol dire non fare gli interessi dell’Italia.

 

Mentre è proprio per far sì che la responsabilità venga suddivisa tra tutti gli Stati sono stati individuati due elementi per stabilire in che modo ripartire le quote: il Pil e la popolazione. Se poi un Paese si dovesse rifiutare di fare la sua parte sarebbe costretto a pagare una penale di 250mila euro per ogni richiedente asilo respinto. Mentre i Paesi più esposti, come l'Italia appunto, dovrebbero ottenere più aiuti da parte dell'Ue. Tra gli altri importanti elementi di novità, oltre alla cancellazione del criterio del "primo ingresso", ci sono in primo luogo una nuova procedura accelerata di ricongiungimento familiare: il concetto di famiglia è stato allargato anche ai fratelli e ai figli adulti a carico; è stata poi introdotta la possibilità di una sponsorship, grazie alla quale organizzazioni umanitarie che rispondano a determinati requisiti stabiliti a livello nazionale potranno prendersi carico di un richiedente asilo fino a che sia esaminata la sua domanda.

 

Senza la riforma ci consegneremo mani e piedi al progetto di ridurre l’Italia a centro di controllo unico dei flussi migratori provenienti dall’Africa creando sempre più hotspot, sempre più centri di accoglienza.