Guglielmo Loy: comunicato Stampa del 18/05/2018
«Rimpatri? Tecnicamente difficili»
«Rimpatri? Tecnicamente difficili»
18/05/2018  | Immigrazione.  

 

Di Daniela Fassini, www.avvenire.it

 

Sembra che sia proprio il freno alla tanto temuta “invasione straniera” la principale preoccupazione di chi si appresta a formare il nuovo Governo. Non ci sono politiche del lavoro, occupazione, sanità a due velocità e grandi opere ferme al palo da anni a preoccupare di più. Al centro di tutte le preoccupazioni c’è infatti lo straniero. La gestione dei flussi migratori e gli algoritmi da studiare per fermarli in altri paesi che non siano l’Italia. E rimpatri ed espulsioni, per chi è già arrivato, sono così le parole chiave del nuovo esecutivo che si appresta a mettere sulla poltrona più calda, il ministero dell’Interno, proprio un leghista.

 

Più fondi per le espulsioni: è una delle promesse del leader leghista in vista del nuovo governo con il Movimento 5 stelle. Ma per l’Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione) le misure di allontanamento non funzionano e dimostrano il fallimento del sistema. “Possiamo investire risorse per espellere i pochi soggetti pericolosi, ma per gli altri casi è una scelta ingiusta ed inattuabile”, commenta Gianfranco Schiavone, vicepresidente dell’associazione. “La nostra normativa in materia di immigrazione è terribilmente rigida – aggiunge Schiavone – e ha sempre prodotto un numero enorme di irregolari, ma per rispondere a questo problema non si è mai messo mano alla normativa ampliando i canali regolari di ingresso e regolarizzando i percorsi positivi di inclusione sociale e lavorativa degli stranieri”. Anche per Oliviero Forti (Caritas), se si vuole puntare sulla legalità, la si può ottenere solo con i corridoi umanitari. “L’ingresso legale fa bene al migrante ma anche al territorio che lo accoglie” spiega Forti. Sul piano tecnico, aggiunge, il tema dei rimpatri è un dejà vu. In passato, infatti, era già stato posto al centro delle politiche da diversi governi. “E di fatto è impraticabile- sottolinea- perché serve la collaborazione con i paesi d’origine, con i quali occorre firmare accordi. Cosa che fino ad ora è stata difficile ed ha portato a numeri di ritorni forzati e volontari molto ridotti”. Salvini ribadisce anche che “in Italia non si entrerà più senza permesso”. “La legislazione italiana – sottolinea Forti – come molti altri paesi, prevede l’impossibilità di entrare senza permesso. I migranti che arrivano sulle nostre coste sono persone che fanno richiesta d’asilo, è un loro diritto, ed è un nostro dovere ascoltare le loro storie”.

 

I dati e le statistiche ci dicono di guardare le persone migranti come una risorsa, sottolinea la onlus Amref. “In Italia dai migranti abbiamo ricevuto più di quanto abbiamo speso nei progetti di integrazione”. Nove miliardi di contributi versati e due miliardi di utili netti prodotti dai lavoratori immigrati nel nostro Paese solo nel 2015. “Invece di parlare di una invasione che non c’è stata – sottolinea Renata Torrente, di Amref Italia – il pluralismo religioso ad esempio è uno strumento di pace che andrebbe implementato e non ostacolato. Chiediamo alla politica di dare risposte concrete a un trend che è già una realtà, a persone che vivono in Italia e che qui molto probabilmente continueranno ad abitare”. Quanto ai respingimenti, prosegue Torrente, è importante ricordare “che esiste una alternativa legale e sicura che è già stata praticata con successo in Europa e permette alle persone di emigrare in condizioni di sicurezza: i corridoi umanitari. La realtà che vogliamo raccontare è che il fenomeno migratorio rappresenta una possibilità di crescita, non solo per chi parte ma anche per chi accoglie”.