Antonio FOCCILLO: comunicato Stampa del 09/01/2015
Foccillo: Dati preoccupanti e rapporto fra deficit/Pil in aumento rispetto a stesso periodo del 2013
Foccillo: Dati preoccupanti e rapporto fra deficit/Pil in aumento rispetto a stesso periodo del 2013
09/01/2015  | Economia.  

 

 

DICHIARAZIONE DI ANTONIO FOCCILLO, SEGRETARIO CONFEDERALE UIL

 

 

Le dinamiche economiche del nostro Paese sono sempre più negative, nonostante il saldo primario italiano, che è ancora una volta positivo (anche se inferiore rispetto all'aumento del terzo trimestre del 2013) e nonostante esso sia uno dei più alti fra i Paesi dell’area Euro. I dati diffusi, oggi, dall’Istat sono preoccupanti: il rapporto fra deficit/Pil ha avuto un aumento rispetto allo stesso periodo del 2013.

 

Di fronte a ciò non si può aspettare ancora. Il governo deve prendere atto che la prima emergenza è quella economica. Il rischio è quello di cadere nel baratro e bisogna intervenire immediatamente con un vero piano di rilancio dello sviluppo e dell’occupazione, per dare un po’ di ossigeno alle imprese, sostenendole con la possibilità di un accesso al credito più facile e con investimenti di risorse per finanziare infrastrutture, ricerca e innovazione e garantire occupazione.

 

Ci sarebbe da avviare un immediato intervento, con la stessa velocità della riforma del mercato del lavoro, ma purtroppo si assiste impassibili e si continua a rinviare nel tempo le misure. La stessa legge di stabilità ripete il passato e aumenta la tassazione.  

 

Fra presunte riforme, mancanza di programmazione ed eliminazione del confronto con le parti sociali, il Governo non riesce a rilanciare l'economia, in una situazione in cui permane, peraltro, una riduzione del potere di acquisto dei salari e delle pensioni.

 

Continuiamo a chiedere di aggredire la crisi con politiche non recessive e con investimenti pubblici che siano esclusi dal rapporto deficit/pil. Bisogna che si ponga il problema a livello comunitario e si cambi strategia economica. Il Governo deve immediatamente avviare una fase di sviluppo immettendo risorse nelle tasche degli italiani, riducendo le tasse sul lavoro e sulle pensioni e rinnovando i contratti in modo da avviare i consumi interni e dare un po’ di ossigeno alle imprese.

 

 Roma, 9 gennaio 2015