Antonio FOCCILLO: comunicato Stampa del 18/12/2014
Legge di stabilità 2015
Legge di stabilità 2015
18/12/2014  | Sindacato.  

 

LEGGE DI STABILITA' 2015

 

a cura dell'Ufficio politiche economiche e finanziarie e pubblico impiego

 

Il Governo con questo ddl di Stabilità utilizza tutti i margini di flessibilità nel tentativo di restare entro gli obiettivi richiesti dalla UE. L’Italia è, insieme con  la Francia, sotto osservazione e Bruxelles guarda anzitutto allo sforzo di aggiustamento strutturale del deficit, che Roma conferma allo 0,1%. Nella Commissione UE c’è la consapevolezza che una bocciatura della Francia e dell’Italia darebbe corpo alle critiche anti-austerità.

 

Ultimamente nel contesto della polemica europea sull’imposizione prioritaria del rigore, si è aggiunto anche il caso del lussemburghese Junker, sponsorizzato dalla Merkel come presidente della commissione Ue ed oggi al centro dell’inchiesta sull'elusione fiscale nel Granducato di cui è stato premier.

 

Il caso pone l’interrogativo se il presidente della Commissione UE, che quando era primo ministro lussemburghese mise in atto un vero e proprio dumping fiscale, possa fare il rigorista verso gli altri stati europei, che per di più sono in piena recessione.

 

Ora Jean-Claude Juncker, ribadisce più volte la necessità di collaborare per la realizzazione di un programma in dieci punti tutto incentrato sulla crescita e la lotta alla disoccupazione. Propone di “identificare una lista di proposte sulle quali le istituzioni possano impegnarsi a fare rapidi progressi”.

 

Al primo punto della lista c’è il pacchetto da 300 miliardi di investimenti annunciato già in estate che verrà presentato entro fine anno e l’Italia ha già avanzato le sue richieste, sotto forma di 2.200 progetti per un valore complessivo di 40 miliardi. Ai punti successivi ci sono “un mercato unico digitale connesso”, “un’unione energetica resiliente e una politica contro i cambiamenti climatici che guardi avanti”, “un mercato interno più ampio e equo”, “un accordo per il libero commercio con gli Usa ragionevole e bilanciato“, “un’area di giustizia e diritti fondamentali basata sulla fiducia reciproca”, “una nuova politica della migrazione“, una “più forte azione globale” e, decimo punto, “un’unione per il cambiamento democratico”.

 

Le regole che i governi dell’Unione si sono dati stabiliscono che la correzione del deficit strutturale debba essere di almeno lo 0,5% annuo, ma Bruxelles ha chiesto all’Italia lo 0,7 nel 2015 in ragione del debito pubblico italiano. Per sostenere la crescita l’Italia - scrive il governo nella Legge di Stabilità - realizzerà lo 0,1%, spostando al 2017 l’obiettivo del pareggio contabile concordato per l’anno venturo.

 

Certo è che nella legge di stabilità mancano due terzi dei diciotto miliardi di taglio di tasse, annunciati nella conferenza stampa del 15 ottobre dal premier Matteo Renzi. E la Commissione Europea ha chiesto di ridurre l’indebitamento della manovra 2015, che ha portato a cancellare i 3 miliardi e 300 milioni del fondo per la riduzione della pressione fiscale. Una cifra che sarebbe servita ad allentare la morsa nei confronti di cittadini e imprese, ma che ora verrà usata per ridurre nuove e maggiori spese da 24 a 21 miliardi di euro.

 

Altri due interventi hanno ridotto il saldo negativo da 10,3 a 6,8 miliardi di euro e riguardano maggiori entrate e minori spese per il prossimo anno. Dalla lotta all’evasione fiscale arriveranno altri 730 milioni di euro, in virtù dell’estensione del regime del reverse charge al settore commerciale. L’inversione contabile, che elimina le detrazioni IVA sugli acquisti e possibilità di “frodi carosello”, nella bozza della legge di stabilità avrebbe fruttato 900 milioni di euro per i settori diversi dal retail.

 

Infine, nel taglio di spesa sono compresi 500 milioni di euro di cofinanziamento dei fondi strutturali...