A ridosso delle festività natalizie, nel mondo del lavoro, si sommano tante vicende di segno contrastante. Alle preoccupazioni sul futuro dell’Ilva e alla trattativa in corso per rinnovare il primo dei contratti delle categorie del pubblico impiego, si aggiungono altre due vicende relative all’Amazon e allo sciopero in alcuni settori del commercio. La prima, che dovrebbe essere uno dei simboli dell’impresa 4.0, si sta rivelando invece ‘giurassica’ sul fronte delle relazioni sindacali: il suo comportamento è sconcertante. Anche le aziende della grande distribuzione, in questa fase, non brillano certo per spirito partecipativo: ormai, è oltre un anno che centinaia di miglia di lavoratori aspettano il rinnovo del loro contratto e ora sono costretti ad incrociare le braccia. Noi siamo al fianco di tutti questi lavoratori e daremo il nostro sostegno alle loro lotte. Quando la dignità del lavoro e gli interessi dei lavoratori non possono essere affermati - come vorremmo - con il dialogo, non ci resta che lo strumento dello sciopero. A tutto ciò fa da contrappeso l’accordo raggiunto, nel settore bancario, con Intesa Sanpaolo: i livelli occupazionali sono stati salvaguardati in modo soddisfacente e ci sono le premesse per nuova occupazione al Sud e in altre aree del Paese. Almeno lì il confronto ha funzionato: speriamo che questo positivo approccio alle relazioni sindacali possa affermarsi anche altrove.
Roma, 21 dicembre 2017