PREVIDENZA  - Carmelo Barbagallo
Barbagallo: «Giudizio articolato: fatto il massimo possibile, aperta una breccia nella Fornero»
Concluso il tavolo a Palazzo Chigi: accolte le ulteriori richieste della UIL
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21/11/2017  Sindacato.  

 

 

«Stante la scarsità delle risorse, non possiamo dire che va tutto bene: abbiamo fatto il massimo possibile. Siamo riusciti ad ottenere ulteriori risultati grazie alla nostra determinazione: abbiamo aperto una breccia nella Fornero. Ora bisogna avviare subito la terza fase». È questo, in estrema sintesi, il giudizio del Segretario generale della Uil, al termine dell´appuntamento odierno a Palazzo Chigi che, di fatto, ha sancito la conclusione della seconda fase del confronto sulla previdenza. Una riunione che, proprio grazie alla determinazione e alla tenacia della Uil, ha prodotto ulteriori risultati di merito. In particolare, sono stati aggiunti al testo, proprio su esplicita richiesta del Sindacato di via Lucullo, un importante passaggio sia sui giovani sia sulle donne; la precisazione che tra le categorie a cui si estende l’Ape sociale ci sono, oltre agli operai braccianti e agricoli, ai marittimi, agli addetti alle pesca, anche i siderurgici di prima e seconda fusione; infine, la certezza della partecipazione delle parti sociali alle due Commissioni sull’individuazione di altri lavori gravosi e sulla separazione tra previdenza e assistenza.

 

«Vigileremo - ha proseguito Barbagallo – affinché il Parlamento non peggiori il testo e saremo soddisfatti se lo dovesse migliorare. Inoltre, organizzeremo un´assemblea dei nostri quadri e delegati per illustrare, nel dettaglio, la nostra posizione». E a proposito delle diversità dei giudizi sul testo finale espressi dalle tre Organizzazioni e dei rischi che questa condizione può determinare sui rapporti unitari, il leader della Uil ha concluso: “Riteniamo che sia, comunque, necessario mantenere unità d’azione anche perché il prossimo anno dovremo avviare una grande vertenza per un fisco più equo e più leggero per lavoratori e pensionati». 

 

 

Roma, 21 novembre 2017