Festa della Liberazione  - Carmelo Barbagallo
Barbagallo: «No agli odi, ma non vogliamo e non possiamo dimenticare»
«Il 25 aprile sia un impegno per la pace, il lavoro, lo sviluppo»
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25/04/2017  Sindacato.  

 

 

Mai una partecipazione così massiccia. Sono in molti a sostenere che quest'anno alla manifestazione del 25 aprile a Milano ci sia stata più gente del solito. Piazza del Duomo era gremita.

 

Ed è stato il Segretario generale della Uil, alla presenza del Presidente del Senato, a parlare dal palco e a ricordare che quest'anno la festa della liberazione ha coinciso con i 70 anni della nostra Costituzione: "Tra Costituzione e liberazione - ha detto - c'e un nesso inscindibile. Libertà, giustizia sociale, solidarietà, pace e progresso rappresentano l'eredità consegnata a tutti noi. Ecco perché, pur dicendo di no agli odi, non possiamo e non vogliamo dimenticare. Quei valori e quegli ideali sono patrimonio dell'umanità e ancora oggi abbiamo il dovere di difenderli per tramandarli ai nostri figli e ai nostri nipoti".

 

Poi, un richiamo ai problemi che attanagliano, oggi, la nostra società: "Da troppi anni, ormai - ha proseguito Barbagallo - il sistema dei diritti sociali ed economici è sotto attacco e c'è il dramma della solitudine di tanti giovani alla ricerca della loro dimensione lavorativa: tutti noi dobbiamo sentirci responsabili per non essere riusciti ad aiutarli nella costruzione di un progetto di vita. Il 25 aprile, dunque, non abbia solo un valore storico, fondamentale e irrinunciabile, ma diventi anche impegno attuale per liberarci dalle catene del bisogno". Infine, il richiamo ai valori dell'accoglienza e della pace: "Proprio da questa piazza deve salire forte un appello per la pace: basta guerre. Noi - ha concluso il leader della Uil - che continuiamo a credere che l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro, facciamoci promotori, tutti insieme, di pace e sviluppo".

 

 

Milano, 25 aprile 2017