Le continue oscillazioni degli indicatori del mercato del lavoro sono indice di instabilità occupazionale e di bassa crescita.
Con scostamenti occupazionali dello zero virgola o, peggio, dello “zero”, come nel caso del tasso di occupazione del mese di agosto sul mese precedente, è difficile poter tirare un sospiro di sollievo.
Sulla crescita dell’occupazione dipendente permanente l’effetto incentivi che gioca sicuramente la sua parte, e seppur positivo da un lato, dall’alto resta la preoccupazione per ciò che accadrà in loro assenza se non si assisterà a una reale crescita economica del Paese.
Non va sottovalutata, infine, la concorrenza dei voucher che sembra elidano parte del lavoro, che seppur a termine, presenta elementi minimi di tutela.
Ben lontani dal fare pronostici, la vera crescita qualitativa e quantitativa dell’occupazione si vedrà solo in presenza di misure strutturali che consentano una crescita del Pil.
Roma, 30 settembre 2016