Mai come nel DEF i decimali di PIL assumono un’importanza rilevante ai fini della tenuta della nostra economia.
La UIL auspica che il Governo vari un DEF all’insegna del coraggio, scommettendo su crescita e flessibilità.
Solo così si possono trovare le ingenti risorse che servono per il rilancio del Paese, per non far scattare gli aumenti dell’IVA e delle tasse in genere, per assicurare risorse per pensionandi e pensionati, per gli ammortizzatori sociali e per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego.
La flessibilità non può essere concessa una tantum, occorre sfidare in primis l’Europa per sfruttare tutti i margini già previsti dal patto di stabilità e crescita, e negoziare con Bruxelles ulteriori spazi di manovra sui conti pubblici.
Va aggredito “senza se e senza ma” tutto il mondo dell’economia sommersa che secondo le ultime stime vale circa 190 miliardi di euro (l’11,8% del PIL) di cui: 99 miliardi da evasione fiscale; 72 miliardi da lavoro irregolare; 26 miliardi da attività illegali.
Ultimo, ma non meno importante ai fini degli investimenti pubblici, soprattutto per il Sud, è l’accelerazione della spesa dei fondi strutturali europei che nonostante gli annunci è al palo: a luglio è stato speso solo il 2,1% (1 miliardo di euro) della dotazione totale (circa 80 miliardi di euro).
Se questa è la strada la UIL sarà in prima fila nel sostenere in Europa l’esigenza di sfruttare tutti i margini di flessibilità di bilancio.
Roma 26 settembre 2016