DECRETI ATTUATIVI JOBS ACT  - Guglielmo Loy
Loy: Urgente modificare i decreti attuativi del jobs act
Le proposte della UIL
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18/07/2016  Occupazione.  

 

 

 

Con una lettera alle Commissioni Lavoro del Parlamento, la UIL sollecita alcune e urgenti modifiche ai decreti legislativi del Jobs Act. Tra  le varie proposte : un intervento su voucher, contratto a tempo determinato, cassa integrazione, Isfol.

 

Per i voucher, è necessario  sostituire la sanzione proposta dal legislatore, per le imprese che non comunicano l’uso dello stesso voucher,  con la maxisanzione da lavoro nero;  obbligare le stesse imprese a precisare la durata della prestazione con obbligo di fissazione dell’orario della prestazione; abrogare la norma che estende , per l’agricoltura,  a 7.000 euro all’anno il compenso massimo per il lavoratore, tornando ai 2.000 euro ed, infine, chiarire definitivamente l’esclusione dei “buoni lavoro” per  il lavoro in somministrazione.

 

Sul lavoro a tempo determinato, di fronte al rischio abusi,  la UIL propone che l’eventuale proroga venga comunicata  al centro per l’impiego, entro la scadenza del termine   inizialmente fissato dal contratto o da una precedente proroga.

 

Sulla “nuova” Cassa integrazione, la UIL invita i legislatore a rivedere i criteri restrittivi che molti problemi stanno ponendo a lavoratori e aziende. Oggi, ad esempio, non possono essere autorizzate ore di integrazione salariale ordinaria (cigo) eccedenti il limite di un terzo delle ore ordinarie lavorabili nel biennio mobile; oppure, per le causali di riorganizzazione aziendale e crisi aziendale(Cigs), possono essere autorizzate sospensioni del lavoro soltanto nel limite dell'80% delle ore lavorabili nell’unità produttiva nell'arco di tempo di cui al programma autorizzato. Queste due forti limitazioni, unitamente al tetto massimo dei 24 mesi, sono vincoli troppo rigidi di fronte a crisi aziendali preoccupanti.

 

Sulle politiche attive, oltre a sollecitare interventi significativi dal punto di vista degli investimenti, la UIL ritiene importante salvaguardare la funzione dell’Isfol , oggiINAPP, mantenendone  la connotazione originaria di “Ente pubblico di ricerca” e continuandone a  garantire la terzietà.

 

Il Governo potrebbe, da subito, ascoltare queste buone ragioni e muoversi di conseguenza.

 

 

 

Roma, 18 luglio 2016