VOUCHER  - Carmelo Barbagallo
Barbagallo: provvedimento è primo passo ma non è sufficiente
Limitare l’ambito di applicazione. Rischio beffa per settore agricolo
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10/06/2016  Sindacato.  

 

 

Il provvedimento sulla tracciabilità per i voucher è un primo passo, ma non è ancora sufficiente a riportare nell’ambito della normalità l’uso di questo strumento. L’attuale decreto andava a scadenza ed era, comunque, necessario, che il Governo intervenisse. Resta, però, una questione di fondo: bisogna limitarne l’ambito di applicazione ad alcuni settori e ad alcune specifiche attività proprio perché i voucher sono nati per regolarizzare, ad esempio, alcuni lavori occasionali, svolti in particolare da giovani studenti, o di cura alla persona.

 

Va, dunque, frenata la loro innaturale proliferazione. Peraltro, per l’uso abnorme e irregolare, si sono creati anche problemi alle casse previdenziali e dell’Inail, causati dalla conseguente evasione contributiva che si è determinata nel corso del tempo. Infine, non è stata risolta la questione dei voucher acquistati, ma non ancora spesi. Questi cosiddetti “buoni” rimasti nel cassetto sono la dimostrazione plastica del loro “utilizzo a convenienza”: occorrerebbe stabilire che quelli inutilizzati sono scaduti.

 

Un’ultima perplessità. Non vorremmo che, per quanto riguarda il settore agricolo ci trovassimo di fronte a una beffa. Da una prima lettura del decreto, infatti, sembrerebbe che, per come è formulato, ci possa essere il rischio di un allargamento delle maglie piuttosto che dell’auspicata stretta. Insomma, sia in sede di Commissioni parlamentari sia nel corso degli incontri con le parti sociali, che si svolgeranno a partire dal prossimo 14 giugno al Ministero del lavoro, il nostro auspicio è che si possano modificare, correggere e migliorare non solo gli aspetti che riguardano questo provvedimento, ma anche tutti gli altri punti in discussione. Il nostro obiettivo è quello di attuare politiche che facciano crescere, qualitativamente e quantitativamente, il lavoro, tutelino i lavoratori, i pensionati e i giovani e siano utili alla ripresa della nostra economia.    

 

 

Roma, 10 giugno 2016