RADIO 24  - Carmelo Barbagallo
«Confronto a distanza» tra Barbagallo e l'economista Micossi: Analisi economiche convergenti
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16/11/2015  Economia.  

 

 

 

Lo scorso 11 novembre, il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, in occasione del suo viaggio negli USA, è stato intervistato da Radio24, la Radio del Sole24ore, e ha sostenuto la necessità di puntare sia sulla crescita della domanda interna sia sugli investimenti per una ripresa dell'economia. Nella trasmissione del 13 novembre, lo stesso giornalista, nell'esprimere perplessità sulle precedenti osservazioni di Barbagallo, le ha sottoposte al giudizio dell'economista Stefano Micossi che, invece, pur dando un certo peso al tema delle flessibilità, ha rappresentato argomentazioni simili a quelle del Segretario della Uil. Il "confronto a distanza" risulta particolarmente interessante, tenuto conto che anche Barbagallo ha dichiarato possibile il ricorso alle flessibilità in contesti e situazioni determinate, in particolare nel Mezzogiorno.

 

Di seguito, si riporta sia lo "sbobinato" della parte in questione sia il link all'intero servizio radiofonico.

 

 

Mario Platero, giornalista e conduttore di America 24 – Radio 24

 

“Mi interessa un tema specifico, quello dell’investimento. Qualche giorno fa ho avuto una conversazione con il Segretario generale della UIL, Carmelo Barbagallo, il quale sostiene che in Italia non ci sono rigidità, mancano gli investimenti. Io mi sono permesso di obiettare che gli investimenti verrebbero se invece ci fossero determinate aperture culturali. Ecco, lei cosa risponde a Barbagallo in termini di investimenti. So che c’era Peter Thiel, uno dei primi investitori in Facebook, in questa conferenza, ecco che paragone può fare tra l’aria che ha respirato alla Columbia University e la rivendicazione di investimenti che “mancano” in Italia?

 

Stefano Micossi, economista, Consiglio d'Amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti

 

“Dobbiamo sapere che il primo fattore determinante dell’investimento è la crescita della domanda e questa non può che essere trainata dai consumi. I consumi mancano perché manca, tra l’altro, il potere d’acquisto che è trasferito altrove con la globalizzazione. Il punto cruciale è che l’investimento in Italia, come nella periferia europea, periferia meridionale, è caduto in dimensioni davvero drammatiche. C’è qualcosa di più del calo della domanda, c’è evidentemente un ambiente che è diventato sempre più sfavorevole alla possibilità di trovare i guadagni necessari per giustificare l’investimento. Rendendo questo sistema più flessibile, ma siamo molto lontani dall’avere un sistema flessibile.”

 

Clicca qui per ascoltare il servizio radiofonico:

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Roma, 16 novembre 2015