Al Presidente Renzi diciamo di lasciare in pace i fondi pensione integrativi che funzionano benissimo.
Dopo il raddoppio della tassazione dei rendimenti annuali, varato dal suo Governo ed il DdL concorrenza sulla portabilitā del contributo datoriale, il Presidente del Consiglio annuncia non meglio precisate ipotesi di investimenti dei fondi in Italia.
I fondi pensione costituiscono il frutto migliore delle relazioni industriali degli ultimi venti anni e sono oggi studiati in tutta Europa e nel mondo per aver superato brillantemente la crisi dei mercati finanziari.
La UIL č stata sempre convinta che dalla mole di investimenti dei fondi potesse venire anche un utile contributo allo sviluppo del nostro sistema produttivo.
Se questo fino ad oggi č avvenuto in maniera limitata č dovuto solo al ritardo del mercato finanziario italiano che non ha saputo proporre prodotti coerenti con la natura previdenziale degli investimenti. Questo avrebbe dovuto dire il Presidente Renzi agli operatori della borsa di Milano.
Dopo i disastri fatti in questi anni sulla previdenza pubblica occorre tenere al riparo i fondi pensione integrativi da messaggi contradditori che hanno il solo risultato di diffondere incertezze tra gli iscritti e scoraggiare le adesione dei lavoratori ancora non iscritti.
Roma, 04 maggio 2015
