PUBBLICO IMPIEGO - CAMERA DEI DEPUTATI  - Antonio FOCCILLO
Audizione Commissioni Affari Costituzioni e Lavoro
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10/04/2017  Pubblico_Impiego.  

 

 

Audizione presso le Commissioni Riunite Affari Costituzionali e Lavoro Pubblico e Privato della Camera dei Deputati

 

Valutazioni UIL sullo schema di decreto recante “modifiche e integrazioni al decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150”

A cura del Servizio Contrattuale Pubblico Impiego UIL

Roma, 10.04.2017

 

 

Lo schema di decreto all’esame odierno persegue l’obiettivo di ottimizzare la produttività del lavoro pubblico, garantendo efficienza e trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni e lo fa conformandosi ai criteri e ai principi direttivi della legge delega 124/15. Tali criteri consistono, principalmente, nella semplificazione delle norme in materia di valutazione e nello sviluppo di sistemi distinti per la misurazione dei risultati raggiunti dall’organizzazione e dai singoli dipendenti.

Proprio da quest’ultimo profilo rileviamo, come Uil, una significativa inversione di marcia rispetto al sistema delle gabbie - il c.d. 25; 50; 25 - disegnato in origine dal D.lgs. 150/09. Il passaggio è netto e segna un ritorno del ruolo della contrattazione nella disciplina dei sistemi di misurazione delle performance. Del resto, con l’accordo dello scorso 30 novembre, le parti, nell’ottica del superamento della c.d. legge Brunetta, si sono impegnate “ad individuare nuovi sistemi di valutazione” volti a garantire “una adeguata valorizzazione delle professionalità e delle competenze” per misurare i differenti apporti individuali all’organizzazione del singolo ente. E per perseguire questo obiettivo, si è stabilito che la disciplina dei criteri e delle modalità di questi nuovi sistemi è affidata alla contrattazione collettiva.

Non possiamo, quindi, che valutare positivamente quanto disposto dal nuovo art. 19, tra l’altro alla luce del fatto che il dettato ancora ad oggi vigente è stato, difatti, tra i motivi che ha bloccato la contrattazione in questi anni.

Allo stesso tempo, tuttavia, per una valutazione complessiva circa l’effettiva traduzione dei contenuti di quell’accordo nei testi normativi al vaglio, non è possibile scindere la lettura del presente schema di decreto da quello di modifica del Testo Unico del Pubblico Impiego, special modo con particolare riferimento a tutto ciò che riguarda la contrattazione integrativa e il salario accessorio. Difatti, il combinato disposto dei due provvedimenti richiamati ingenerano non poche perplessità. Se da una parte, infatti, si aprono le porte alla contrattazione nella definizione dei modelli di valutazione, dall’altra il Testo Unico interviene negli spazi della contrattazione fissando dei paletti che inibiscono gli effetti della dichiarazione di principio di cui al nuovo art. 19 del D.lgs. 150/09...

 

 

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